A distanza di 64 anni dall’asta che sancì la riconquista dell’Isolotto di San Martino da parte del comune di Monte di Procida, ci troviamo di fronte a una delle storie più suggestive e struggenti del territorio flegreo. La sua epopea, iniziata nel lontano 1958, ci trasporta in un mondo di ambizioni, sogni e trasformazioni che l’hanno resa un’icona turistica indimenticabile. L’asta, presieduta dal sindaco d’allora, il dottor Roberto Tozzi, segnò un nuovo inizio per l’isolotto, destinato a divenire il fulcro di intrattenimento e divertimento per la comunità locale e i visitatori. L’imprenditore Antimo Esposito di Carrubene, con la sua visione e il suo impegno, rese l’Isolotto un’oasi d’intrattenimento senza pari, offrendo al pubblico un’esperienza unica nel suo genere. Le promesse di un tempo glorioso si sono tramutate, nel corso degli anni, in un presente desolante e desolato. L’isolotto, una volta fiore all’occhiello del turismo locale, giace ora in rovina, flagellato dagli agenti atmosferici che ne minano irrimediabilmente la struttura. Il ponte è scomparso, la galleria giace in rovina, e l’antico splendore è ormai soltanto un ricordo sbiadito. A distanza di 9 anni dalla resa definitiva al comune, l’Isolotto di San Martino risulta inaccessibile, decaduto, e avvolto in un’aura di tristezza e abbandono. È difficile non provare un senso di sgomento di fronte a uno spettacolo così struggente di decadenza e trascuratezza. Tuttavia, nell’oscurità che avvolge il destino dell’Isolotto, persiste una fiamma di speranza. Auspichiamo che in un prossimo futuro, questo luogo incantato possa rinascere, risorgendo dalle ceneri della trascuratezza e rivestendosi del suo antico splendore, per offrire ancora una volta gioia e bellezza a tutti coloro che lo ammirano. In un momento in cui il presente tende a eclissare il passato, è nostro dovere e nostra speranza preservare e rinnovare quei tesori che, come l’Isolotto di San Martino, un tempo fecero brillare di luce il nostro territorio e i nostri cuori. Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti su questa struggente vicenda che emoziona e coinvolge l’intera comunità.
La politica deve intervenire e deve farlo adesso. Non è più tempo di attese o lontane promesse. Beni preziosi come questi devono essere a disposizione dei cittadini e messi a reddito per incrementare la crescita economica, il benessere, l’ offerta di tempo libero di qualità. Stop alle procrastinazioni, il tempo di convertire i pensieri in azioni è ormai giunto.
Non perderemo l’ opportunità di farci sentire nel tutelare i nostri diritti.
