giovedì, Settembre 19, 2024
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Venezia, arrestato l’assessore Renato Boraso. Indagato il sindaco Brugnaro, lui: “Esterrefatto, sempre fatto interessi pubblici”

Bufera giudiziaria a Venezia. Il sindaco del capoluogo veneto, Luigi Brugnaro, è indagato nell’ambito dell’indagine che ha portato all’arresto, tra gli altri, dell’assessore comunale alla Mobilità, Renato Boraso. Secondo quanto affermato dal procuratore capo, Bruno Cherchi, l’avviso di garanzia sarebbe stato consegnato a Brugnaro “a sua tutela”. Le agenzie riportano che Brugnaro si sarebbe dichiarato “esterrefatto” per l’iscrizione alle indagini, e che avrebbe dichiarato di aver sempre “anteposto gli interessi pubblici”.

Oltre al sindaco Brugnaro, risultano indagati tra gli altri anche il suo capo di Gabinetto e direttore generale del Comune, Morris Ceron, e il vicecapo di Gabinetto, Derek Donadini. L’inchiesta di Venezia riguarderebbe le trattative di vendita all’imprenditore Chiat Kwong Ching, di Singapore, dell’area dei “Pili”, che si affaccia sulla laguna di Venezia. Accertamenti in corso anche sul blind trust che gestisce il patrimonio di Brugnaro.

“Sono esterrefatto! In cuor mio ed in coscienza, so di aver sempre svolto e di continuare a svolgere l’incarico di sindaco come un servizio alla comunità, gratuitamente, anteponendo sempre gli interessi pubblici”. Questa la reazione di Brunaro in una nota ufficiale: “L’ipotesi che io abbia potuto agire sui Pili per portare vantaggi in termini di edificabilità e/o varianti urbanistiche è totalmente infondata. Com’è noto, ed ho spiegato pubblicamente, quella è un’area già edificabile da prima della mia amministrazione”.

Come già accennato, a finire in carcere per il momento è stato l’assessore alla Mobilità, Renato Boraso. Il politico è rimasto coinvolto in questa vasta operazione della guardia di finanza, coordinata dalla procura di Venezia, che riguarda amministratori pubblici, funzionari e imprenditori. Decine le perquisizioni ancora in corso dalla mattinata di oggi. Oltre a Boraso, i pm lagunari, Roberto Terzo e Federica Baccaglini, hanno chiesto misure cautelari nei confronti di altre 17 persone, che però sono state accettate solo in parte dal gip Alberto Scaramuzza. In carcere è finito anche l’imprenditore edile Fabrizio Ormenese.

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Boraso è stato arrestato per corruzione, perché accusato della cessione di Palazzo Papadopoli, palazzo storico di Venezia, facendo scendere il valore del Palazzo da 14 milioni a poco più di 10. Prezzo ritenuto vantaggioso per Ching Chiat Kwong, imprenditore interessato all’acquisto che era intenzionato a comprare anche l’area dei Pili di proprietà delle società del sindaco Luigi Brugnaro. L’inchiesta della procura di Venezia, infine, riguarda anche una serie di appalti relativi ad Actv, l’azienda di trasporto pubblico locale, per i quali è indagato il direttore generale Giovanni Seno.

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