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Un viaggio nell’Oriente del XVII secolo attraverso il Museo della Compagnie des Indies

All’interno della Cittadelle di Port-Louis, in Bretagna, si possono conoscere i dettagli del commercio marittimo che ha portato la Francia a essere una potenza economica tra Europa, Indie Orientali e Americhe.

C’è stato un tempo in cui la globalizzazione cominciava a muovere i primi passi. 
Porcellana, seta, avorio, cotone, carta da parati, oro.
Un’epoca in cui le merci che arrivavano dall’Asia non lo facevano in grandi container, ma in poche navi che vivevano autentiche avventure fino a raggiungere la loro destinazione. 

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E a quel tempo, la Francia era uno dei paesi che intratteneva i maggiori scambi commerciali con l’altra estremità del mondo. 
Per ricordare quell’epoca, con le sue luci e le sue ombre, il museo della Compagnie des Indies ci racconta dalla Cittadella di Port-Louis, in Bretagna, i dettagli del commercio marittimo nei secoli XVII e XVIII.
Dall’interno di un’autentica fortezza, il Museo della Compagnia delle Indie Orientali illustra i legami tra la città di Lorient e la storia della Compagnia francese delle Indie Orientali. 
Cioè l’organizzazione preposta al commercio marittimo con gli altri continenti. 

Tra manoscritti, modellini di navi, dipinti e porcellane facciamo un viaggio nel passato per conoscere nel dettaglio la storia navale francese, nonché gli scambi culturali e commerciali che la Compagnia mantenne tra Francia, Africa e Asia per dare il via all’inizio della globalizzazione, e offrono una versione marittima delle rotte che fin dall’antichità collegavano Oriente e Occidente attraverso l’incenso, la seta, le spezie e la porcellana.

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Nel 1666 Luigi XIV, detto il Re Sole, firmò inconsapevolmente la nascita della città di Lorient vicino alla foce del fiume Blavet. 
Nelle vicinanze, sul braccio di terra di Port-Louis, venne fondata la Compagnia delle Indie Orientali fondata da Jean-Baptiste Colbert, la cui attività fece sì che la zona si sviluppasse rapidamente, determinando la comparsa di Lorient. 
Una città il cui nome non poteva essere più adatto, poiché ereditato dalla nave Soleil d’Orient, la prima nave mercantile costruita nei suoi cantieri. 

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Una nave imponente che da quando fu varata nel 1671 ebbe la possibilità di compiere un solo viaggio di andata e ritorno verso l’India.
A causa della mancanza di una buona manutenzione, e forse anche di qualche difetto di progettazione, sembra che la nave non sia mai stata molto efficiente per i viaggi a lunga percorrenza. 
Dopo alcuni anni bloccati a Port-Louis a causa della guerra con le Province Unite che rendeva i mari insicuri, la Soleil d’Orient salpò per il suo terzo e ultimo viaggio nelle Indie Orientali, ma naufragò vicino alle coste del Madagascar.
Per proteggere Lorient e Port-Louis fu utilizzata un’antica cittadella marittima costruita dagli spagnoli durante le guerre di religione francesi e che oggi, dal 1984, è sede del Museo della Compagnia delle Indie e del Museo Nazionale delle Indie Marina Militare.
Nel XVII secolo le navi ormeggiavano qui in attesa dei venti favorevoli, per questo motivo divenne il porto di partenza sulla rotta verso l’India. 
Quindi, oltre a due musei, scopriremo anche una formidabile enclave difensiva ricca di storia.

Delle sue origini, la cittadella conserva due bastioni dall’aspetto iberico.
Vi si accede attraversando un ponticello e superando una mezza-luna, opera difensiva a forma di triangolo.

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Sul cammino di ronda ornato di vegetazione, alcuni cannoni silenziosi restano rivolti verso l’île de Groix, mentre oggi gli sguardi si dirigono più pacificamente verso la pointe de Gâvres.

Dall’antica piazza d’armi, una porta che attraversa i bastioni raggiunge la deliziosa spiaggia di Grands-Sables.
Il museo affronta senza mezzi termini la schiavitù portata avanti dalla compagnia, e propone un’intera sezione ad essa dedicata. 
Né più né meno 152 spedizioni partirono da Lorient con più di 56.000 schiavi africani verso diverse destinazioni, in particolare la Louisiana francese, Santo Domingo o le Isole Mascarene, dove venivano scambiati con prodotti tessili, ornamenti, armi o altre merci. 
Attraverso attente ricostruzioni e pezzi d’epoca, il Museo della Compagnia delle Indie ci accompagna attraverso quest’epoca di epopee, commerci, naufragi e anche schiavitù. 

Ci aiuta a comprendere la nascita delle compagnie commerciali e a poter immaginare come fossero la navigazione e la vita dell’equipaggio a bordo delle navi della Compagnia delle Indie.
Il Museo della Compagnia delle Indie ci racconta la memoria di un tempo che oggi sembra fatto di avventure, quando le rotte marittime che portavano alle Indie Orientali e alle Americhe rappresentavano autentiche sfide nautiche in territori carichi di esotismo. 

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