Il libero pensiero di Luigi Mazzella
“American Conspiracy” (il caso “Octopus”) è un serial messo in onda da Netflix e molto pubblicizzato per il suo contenuto “scandalistico”.
In esso si sostiene, infatti, che le notizie sulle possibilità e sulle modalità necessarie per compiere efficaci ”hackeraggi” nel mondo “digitale” sono state rese note e diffuse esclusivamente a tutte le agenzie dei Paesi Occidentali dal servizio americano d’intelligence.
Solo spioni e generali dell’Occidente sarebbero in grado di confondere la mente (già peraltro sufficientemente disturbata) degli abitanti del Pianeta.
La denuncia del “serial” appare, di primo acchito, coraggiosa e oltremodo clamorosa.
Il dubbio sulla sua “onestà intellettuale” sopravviene quando si considera che la sua programmazione avviene in concomitanza con il periodo pre-elettorale statunitense che vedrà in corsa, molto verosimilmente, Donald Trump, repubblicano, e Joe Biden, democratico.
Orbene, a differenza di quanto l’opinione pubblica mondiale ha sempre pensato circa una maggiore sensibilità dei Presidenti nordamericani del partito Democratico per le esigenze dell’industria delle armi (e di Wall Street che la finanzia), desumendola dal numero di guerre avviate dalla “Casa Bianca” dalla fine del secondo conflitto mondiale a oggi, il serial sembra voler contribuire a ribaltare tale punto di vista. Sullo schermo, infatti, appaiono frequentemente, nell’ordine, i volti dei Repubblicani Richard Nixon, Ronald Reagan e George Bush, sr., e l’intento sembra quello subdolo di mostrarci i medesimi come co-protagonisti e co-responsabili dello scandalo narrato. E ciò con buona probabilità, per gettare acqua sul fuoco dei ricordi di Trump in costante conflitto con i responsabili delle Agenzie statunitensi di sicurezza interna ed esterna e del Pentagono nonché sull’idea di un Biden completamente esautorato dai Servizi d’intelligence e dai militari.
Se così fosse, il serial costituirebbe l’ennesima dimostrazione che l’informazione e la formazione delle opinioni nell’Occidente sarebbero un vero e proprio marasma di falsità e di propaganda mirata.
La mancanza di ogni speranza di cambiamento della situazione discende dall’irrazionalità diffusa in tutti gli strati della popolazione nella parte ovest del Pianeta.
Lo stato di confusione mentale dell’Occidente deriva da cause molteplici e di varia natura. L’azzeramento della capacità di raziocinio nelle scelte di vita è determinato dalla stragrande, strabordante presenza di individui creduli ( o in verità rivelate da un asserito Dio ai suoi profeti e sacerdoti o in ammaestramenti di pensatori ai propri seguaci).
Le possibilità di cambiamento sono minime. Nel migliore dei casi si può pervenire, per i credenti religiosi ad un tiepido agnosticismo (se nella mente si apre qualche insperato spiraglio di luce); per i fanatici politici di un moderatismo, spesso solo ipocrita, con l’affermazione meno proterva delle fandonie utopiche In altre parole, i baggiani del sole dell’avvenire o gli “abbocconi” delle guide politiche illuminate, di Paesi o di Persone, che salvano il mondo, restano nella sostanza inalterabili.
Se il tessuto umano Occidentale è riconducibile solo a fedeli religiosi (al massimo:dubbiosi) e a fanatici ideologici (al massimo:moderati) i marpioni del potere (vero e nascosto) e i furbastri della politica hanno gioco facile.
Gli individui, anche quelli non allocchi, sono pur sempre vittime di idee assolute intolleranti, sostanzialmente autoritarie e illiberali e risultano agevolmente manovrabili con un’accorta attività di propaganda e indotti a litigare su tutto e su tutti, a creare e a disfare alleanze e contrapposizioni, a proporsi come scopo principale della vita quello di distruggere gli avversari.