giovedì, Settembre 19, 2024
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Ucraina, abolita la Chiesa ortodossa russa: la decisione del parlamento di Kiev

Sono ore concitate nel conflitto russo-ucraino, dove prosegue la controffensiva delle truppe di Kiev in territorio nemico. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nella giornata di ieri (lunedì 19 agosto), ha rivendicato il controllo di 1.250 km quadrati e 92 località nell’oblast’ di Kursk. Dall’altro lato, l’esercito russo ha conquistato la città di Zalisne nella regione di Donetsk. 

Mentre i combattimenti proseguono incessantemente su entrambi i fronti, il parlamento di Kiev ha vietato la Chiesa ortodossa russa in Ucraina. Difatti, come riportato dalla rete Rbc-Ucraina, nella mattinata di oggi, martedì 20 agosto, la Verkhovna Rada avrebbe approvato una legge che stabilisce la messa al bando della Chiesa ortodossa, in quanto legata al Patriarcato di Mosca e vista come un’intermediario dell’influenza russa. Inoltre, un ultimatum prevederebbe – per i membri della Chiesa ortodossa russa – nove mesi di tempo per recidere i legami con la Chiesa di Mosca. 

Secondo un deputato ucraino, Yaroslav Jelezniak, 265 deputati su 450 del parlamento monocamerale si sarebbero espressi in favore di questa legge, rispetto ad un minimo di 226 voti necessari per l’approvazione. Non sono mancate reazioni dalla Russia, con la portavoce del ministro degli Esteri, Maria Zakharova, che ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “L’obiettivo qui è quello di distruggere alla radice la vera Ortodossia canonica e introdurre una falsa Chiesa sostitutiva”

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