domenica, Settembre 8, 2024
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TARANTO, FILIPPETTI, PD: “IN PROVINCIA E IN COMUNE REGNA L’ABBANDONO”

FILIPPETTI, PD: “IN PROVINCIA E IN COMUNE REGNA L’ABBANDONO, TUTTI PRESI DAL CERCARE MAGGIORANZE INESISTENTI”. DICHIARAZIONI DI GIUSEPPE TURSI E MINO BORRACCINO.

 

Le attuali gestioni amministrative della Provincia e del Comune di Taranto restituiscono l’immagine esatta di quello che temevamo: l’abbandono totale.

Nel municipio regnano immobilismo e confusione perché la parte politica, impegnata in ben altre faccende, ha abbandonato a se stessi dossier delicatissimi per affannarsi alla ricerca di fantomatiche maggioranze non politiche.

L’ente di via Anfiteatro, invece, viene utilizzato dal suo Presidente come cassa di compensazione. Nessuna scelta viene fatta con l’obiettivo di perseguire la tutela della cosa pubblica e niente viene condiviso con la maggioranza politica. Siamo, quindi, al puro poltronismo.

Aver approvato, ieri, il Dup della Provincia con 5 voti su 12 è lo specchio del caos che regna, con la totale incapacità di coinvolgere gli alleati e la necessità di cercare numeri nell’opposizione, previa compensazione. Anche di questo ci sarà urgenza di discutere, di raccontare la verità sul perché quell’ente non vede da mesi il suo Presidente.

Dopo le mille giravolte di un conducente dalle poche idee e ben confuse, il Partito Democratico ha sempre più chiara la linea da seguire, per scongiurare immobilismo e non disorientare i cittadini.

Non serve spendere soldi sui 6×3, né ripartirne il costo, perché al massimo ci sarebbe da ripartire l’aumento TARI e fare un favore a 200 mila tarantini. Non c’è nemmeno bisogno di fedeltà a un capo ma solo di amore verso la città e di coraggio. Perché è vero, la nostra è una comunità ferita e non ha bisogno di altro dolore, ha bisogno di coraggio ma anche di gratitudine, coerenza, stabilità e serietà.

Comune. Filippetti e Tursi (Pd): “Melucci scappa dal voto, non può più amministrare Taranto”

“La maggioranza non c’è. Non c’è nei numeri e non c’è in aula. L’immagine odierna della massima assise cittadina lo dimostra chiaramente: presenti solo l’opposizione ed il presidente del Consiglio comunale.
 La città è di fatto in mano ad un manipolo di gente che ha a cuore unicamente il proprio bene e non quello della città. Non bastano 1000 manifesti per nascondere il nulla politico di chi pensa al suo stipendio senza vergogna  e  senza più l’appoggio di chi ha dato loro l’onore e l’onere di amministrare,  e cerca goffamente di nascondere il tutto inventando una insana quanto gratuita lotta tra campanili.
La maggioranza decide di disertare la mozione di sfiducia denotando grande mancanza di rispetto verso un  momento importante della vita amministrativa e verso i cittadini che meritavano di assistere ad una discussione trasparente e democratica.

Dopo aver blindato con incarichi ad personam i numeri risicatissimi che gli consentono di conservare la fascia tricolore, Melucci ascolta compiaciuto l’orchestra che suona, mentre la sua amministrazione prende  in pieno un iceberg dopo l’altro.

Questa non è politica, la politica vera è svanita e c’è poco da gioire per essere riuscito a rimanere incollato alla poltrona, ci sarebbe invece da domandarsi come si sia riusciti a disperdere un consenso enorme, a sbriciolare una intera coalizione e a perdere la fiducia dei partiti e dei cittadini in così poco tempo.

La festa non è finita, così Melucci ha legittimato ogni strumento possibile previsto dalle norme per salvare la democrazia in città.

Anna Filippetti
Segretaria provinciale Pd Taranto

GIUSEPPE TURSI
SEGRETARIO CITTADINO PD TARANTO

Oggi pomeriggio Taranto ha assistito all’ennesima, “furbizia politica” di un Sindaco oramai politicamente “scaduto”.

     La verità è che la maggioranza non c’è ed evita la conta in consiglio!

     I fatti: il Consiglio Comunale di Taranto, convocato oggi alle 16,  per discutere la mozione di sfiducia, è andato deserto per volontà di  Melucci e dei suoi consiglieri che, pur 

presenti fisicamente al Comune, hanno disertato l’aula consiliare, non presentandosi all’appello.

      Pertanto la mozione di sfiducia, firmata anche dal Partito Democratico, NON si è potuta discutere perché Rinaldo Melucci e i suoi consiglieri comunali, privi di un’appartenenza politica ma legati all’unico odioso collante della “gestione del potere” fine a se stesso, hanno avuto paura di andare in aula per affrontare il voto.

       Continua così imperterrita la “non maggioranza” melucciana a galleggiare, producendo, giorno dopo giorno, danni alla città. 

      Se Melucci avesse un minimo di coerenza politica dovrebbe immediatamente dimettersi, dopo l’ennesima figuraccia!

       È chiaro che da stasera Melucci è ancora più debole di prima, evidentemente sempre più ostaggio di tanti “personaggi in cerca d’autore” e timoroso di andare in aula per affrontare la discussione e il voto sulla sua sfiducia. 

      Adesso basta, dopo il TRADIMENTO DEL PATTO ELETTORALE, eviti alla città un lungo periodo di paralisi amministrativa, la liberi, dimettendosi, consentendo così ai tarantini di andare a breve al voto per scegliersi il nuovo sindaco.

    Cosimo Borraccino

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