domenica, Settembre 8, 2024
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Tanta atrocità negli ultimi istanti di vita di Giulia Tramontano

Si era capito in questi mesi che Giulia Tramontano uccisa lo scorso 27 maggio nell’ abitazione a Senago, nel Milanese dall’ex barman e compagno di vita Alessandro Impagnatiello, una violenza così atroce come si è poi evinto dalla proiezione delle foto del corpo della 29enne nella  quinta udienza del processo.

Questa mattina l’udienza è stata dedicata ai dettagli del rinvenimento del cadavere e a quanto emerso dall’autopsia, con la testimonianza  dei medici legali presenti in aula. Il medico legale Nicola Galante ha dichiarato: “Giulia è morta a causa di una “massiva emorragia acuta” provocata da “lesioni vascolari cervico-toraciche” che le sono state inflitte dal compagno, l’ex barman, dopo che la donna aveva scoperto la relazione parallela del fidanzato con una collega di lavoro. La morte del piccolo Thiago, il bimbo che portava in grembo, “è successiva a quella della madre” ed è stata “determinata da una insufficienza vascolare provocata dall’emorragia materna”

Inoltre l’altro medico legale  Andrea Gentilomo ha affermato che “l’impressione  è che Giulia sia stata sorpresa ‘alle spalle’. I tre tagli sul volto potrebbero essere compatibili con un tentativo di voltarsi e guardare in faccia il suo aggressore, mentre una importante ferita alla laringe potrebbe averle impedito di gridare”.

Per l’occasione giornalisti e pubblico, tra cui anche diversi studenti di un liceo milanese che si trovavano lì per assistere all’udienza, sono stati fatti uscire dall’aula nel momento della proiezione delle immagini su richiesta dell’avvocato di parte civile Giovanni Cacciapuoti alla Corte d’Assise di Milano, al quale poi si sono associate anche accusa e difesa.

Dalla ricostruzione effettuata dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, Impagnatiello avrebbe tentato di avvelenare la fidanzata per mesi prima del delitto, somministrandole a sua insaputa del topicida, veleno per topi, che la stessa Giulia aveva avuto del sentore di cibo di cattivo gusto e che si sentisse drogata, valorizzando valorizzata l’ipotesi della premeditazione.

Una notte di paura e sangue per Giulia quello scorso 27 maggio.

 

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