venerdì, Settembre 20, 2024
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Stromboli, potente esplosione vulcanica, gli esperti avvisano: “State al chiuso”

Nel pomeriggio di giovedì 11 luglio, alle 14:07, una forte esplosione è stata registrata sul vulcano Stromboli, generando una significativa emissione di flussi piroclastici. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha monitorato l’evento, che ha prodotto una colonna di nube eruttiva visibile a chilometri di distanza, segnalando l’intensità dell’eruzione. Le esplosioni sullo Stromboli non sono infrequenti, dato che è uno dei vulcani più attivi al mondo, ma eventi di questa magnitudine attirano particolare attenzione per i potenziali rischi associati. I flussi piroclastici, costituiti da una miscela di gas caldi, cenere e frammenti rocciosi, rappresentano un grave pericolo per chi si trova nelle vicinanze.

Come già avvenuto nei giorni scorsi, una nube altissima di vapore e cenere si è sollevata, costringendo la Protezione Civile siciliana a lanciare un immediato messaggio di allerta. La situazione è stata descritta come un “rischio vulcanico a Stromboli per parossismo maggiore”, con la probabile ricaduta di materiale vulcanico caldo, come bombe, lapilli e ceneri, anche di grandi dimensioni. La ricaduta di cenere vulcanica, secondo le previsioni, potrebbe continuare per diverse decine di minuti, rendendo necessario l’adozione di misure di sicurezza specifiche per chi si trova all’aperto.

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L’Osservatorio Etneo dell’Ingv spiega in un comunicato che “alle 14:07 circa si è verificato un evento parossistico ai crateri sommitali dello Stromboli. Tale attività ha prodotto una colonna eruttiva ed un flusso piroclastico lungo la Sciara del Fuoco. Il flusso si è propagato a mare per decine di metri dalla linea di costa. Il fenomeno si è esaurito intorno alle 14.10″. Dal punto di vista sismico, dalle ore 14:07 tutte le stazioni di Stromboli hanno registrato “un transiente sismico associato ad una sequenza di eventi esplosivi per la durata complessiva di circa 8 minuti, il più energetico dei quali è associabile all’evento parossistico ai crateri sommitali”. “L’ampiezza media del tremore ha raggiunto in corrispondenza dell’evento parossistico un livello molto alto seguito da un rapido decremento fino a raggiungere attualmente il livello medio. Per quanto riguarda le reti permanenti del controllo delle deformazioni, i sensori delle stazioni clinometriche e Gnss non mostrano variazioni significative” conclude la nota dell’Ingv.

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