martedì, Ottobre 1, 2024
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Schlein si smarca da Conte e Renzi. Le ipotesi sulla nascita di un “nuovo centro”

di Paolo Cagnoni

Il “campo largo” ipotizzato a sinistra per sconfiggere la Meloni è un progetto che, per ora, mostra molte crepe. Elly Schlein si trova di fronte a questioni compesse, che nascono principalmente dalla crescente tensione tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi.

A riportare i dettagli di questa situazione intricata è un articolo su Repubblica, a firma di Serenella Mattera, che evidenzia come la coalizione a futura guida della Schlein sia a rischio. Non solo: da più parti si ipotizza un cambiamento politico più profondo, con la possibile nascita di un nuovo partito centrista che potrebbe modificare gli equilibri ormai raggiunti con il bipolarismo.

La crisi del “campo largo”

Schlein, che si tiene alla larga dallo scontro diretto tra Conte e Renzi, cerca di mantenere l’unità del suo partito e della coalizione. Il progetto immediato prevede di concentrarsi su battaglie di programma. La frattura interna però è evidente. Mattera, nel suo articolo, riporta una dichiarazione di Francesco Boccia, capogruppo del PD: “Non è sparandoci addosso che riusciremo a governare”. Una frase che sintetizza il malcontento crescente verso le divisioni interne.

 

Il “campo largo”, che inizialmente sembrava promettente, si sta mostrando fragile, soprattutto dopo la decisione di escludere Italia Viva dalle liste elettorali in alcune regioni come la Liguria. Schlein non intende porre veti né subirli, e si dichiara “testardamente unitaria”. Ma la leadership della coalizione viene messa a dura prova, con Conte che accusa la leader piddina di ridurre gli alleati a semplici “cespugli”.

L’ombra di un nuovo soggetto centrista

Tra le problematiche più pressanti per la coalizione, c’è anche la possibile nascita di un nuovo partito centrista. Un’ipotesi che influirebbe pesantemente sul “campo largo”. Il “nuovo centro” non sarebbe più rappresentato da Renzi o Calenda, ma da un soggetto moderato che, nello spazio aperto da Schlein, potrebbe vedere il coinvolgimento di figure nuove. Fra gli altri, a sinistra circola il nome di Beppe Sala, attuale sindaco di Milano, visto da alcuni come un possibile leader di questo soggetto politico.

Questa ipotesi, per ora, resta una semplice “traccia di lavoro”, ma molto probabilmente la sua possibilità di nascere dipenderà dalla legge elettorale in vigore per le prossime elezioni. Con l’attuale sistema o uno che favorisca il bipolarismo, la formazione di un nuovo partito centrista potrebbe essere il nuovo fronte di una lunga partita politica.

La sfida delle Regionali e il rischio di farsi del male

Nel frattempo, le elezioni regionali in Liguria rappresenteranno un banco di prova cruciale per il “campo largo”. Schlein è determinata a sfruttare le possibile vittorie nelle Regioni per rafforzare la coalizione e zittire gli alleati litigiosi. Ma la tensione tra Conte e Renzi rischia di compromettere il risultato elettorale. E se il centrodestra riuscisse a riconquistare la Liguria, affronterebbe con slancio rinnovato le successive elezioni in Umbria ed Emilia Romagna.

Schlein ha quindi gli occhi fissi sulle regionali, ed è intenzionata a evitare divisioni interne che possano danneggiare la coalizione. Tuttavia, come afferma Pina Picierno, c’è il sospetto che Conte stia auspicando una vittoria di Trump alle elezioni americane per spostare ulteriormente l’asse delle sue alleanze politiche, aggravando così la frattura interna. I prossimi mesi, saranno decisivi per comprendere se la coalizione potrà reggere o se un nuovo equilibrio politico si farà strada.
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