La Terra sta bruciando, letteralmente. Con temperature che sfiorano i 55 gradi nella spietata Valle della Morte negli Stati Uniti, il 2024 si prospetta come l’anno più caldo mai registrato. Ma mentre noi umani possiamo rifugiarci nella comodità dell’aria condizionata, cosa succede agli animali che popolano il nostro fragile pianeta?
Il caldo record non risparmia nessuno, e mentre noi ci scattiamo selfie vicino a queste temperature estreme, dobbiamo fermarci a riflettere sulle conseguenze devastanti che queste condizioni climatiche stanno avendo sulla flora e fauna del nostro mondo. Ne sono testimonianza i cormorani, le specie animali che si stanno stabilendo in maniera permanente persino qui in Italia, nelle zone dell’Isolotto di San Martino a Monte di Procida e a Castelvolturno.
Ma non sono solo gli animali a risentire di questo clima infernale. Le temperature dei mari continuano a salire, con un valore record di 20,88°C, ponendo ulteriori minacce alla biodiversità marina e alla sopravvivenza delle specie ittiche.
E non dimentichiamo l’impatto devastante sulle persone, in particolare sui più vulnerabili. Uno studio condotto dal Centro Europeo Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e la London School of Economics and Political Science ha evidenziato come la crisi climatica ponga a rischio la salute dei bambini in 130 paesi, compresa l’Italia.
È urgente agire. Le parole della vicedirettrice del Copernicus, Samantha Burgess, risuonano più che mai: dobbiamo raggiungere lo zero netto di emissioni di gas serra per porre un freno a questo disastro imminente. Le misure devono essere immediate e decise, non possiamo più permetterci di aspettare mentre il nostro pianeta brucia letteralmente sotto i nostri occhi.
Il tempo stringe. È ora di alzare la voce, di chiedere ai nostri governanti azioni concrete e rapide per combattere il cambiamento climatico e salvare il nostro unico e prezioso pianeta Terra, prima che sia troppo tardi.
S.O.S. Terra in Fiamme: Il Caldo Record del 2024 Mette a Rischio Animali e Bambini
La Terra sta bruciando, letteralmente. Con temperature che sfiorano i 55 gradi nella spietata Valle della Morte negli Stati Uniti, il 2024 si prospetta come l’anno più caldo mai registrato. Ma mentre noi umani possiamo rifugiarci nella comodità dell’aria condizionata, cosa succede agli animali che popolano il nostro fragile pianeta?
Il caldo record non risparmia nessuno, e mentre noi ci scattiamo selfie vicino a queste temperature estreme, dobbiamo fermarci a riflettere sulle conseguenze devastanti che queste condizioni climatiche stanno avendo sulla flora e fauna del nostro mondo. Ne sono testimonianza i cormorani, le specie animali che si stanno stabilendo in maniera permanente persino qui in Italia, nelle zone dell’Isolotto di San Martino a Monte di Procida e a Castelvolturno.
Ma non sono solo gli animali a risentire di questo clima infernale. Le temperature dei mari continuano a salire, con un valore record di 20,88°C, ponendo ulteriori minacce alla biodiversità marina e alla sopravvivenza delle specie ittiche.
E non dimentichiamo l’impatto devastante sulle persone, in particolare sui più vulnerabili. Uno studio condotto dal Centro Europeo Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e la London School of Economics and Political Science ha evidenziato come la crisi climatica ponga a rischio la salute dei bambini in 130 paesi, compresa l’Italia.
È urgente agire. Le parole della vicedirettrice del Copernicus, Samantha Burgess, risuonano più che mai: dobbiamo raggiungere lo zero netto di emissioni di gas serra per porre un freno a questo disastro imminente. Le misure devono essere immediate e decise, non possiamo più permetterci di aspettare mentre il nostro pianeta brucia letteralmente sotto i nostri occhi.
Il tempo stringe. È ora di alzare la voce, di chiedere ai nostri governanti azioni concrete e rapide per combattere il cambiamento climatico e salvare il nostro unico e prezioso pianeta Terra, prima che sia troppo tardi.
Attivisti come Duncan Porter, informatico inglese appassionato di natura, insieme alla moglie ritorna sulle Alpi svizzere dopo 15 anni per confrontare le foto scattate davanti al magnifico ghiacciaio del Rodano nel 2009 e nel 2024. L’incredibile cambiamento nel paesaggio è lampante: in meno di una generazione, il ghiacciaio si è notevolmente ritirato, con una lingua di ghiaccio ora ridotta a una sottile striscia.
La testimonianza di Duncan Porter, con le foto che mostrano visivamente l’impatto del cambiamento climatico, ha commosso milioni di persone in tutto il mondo. È un campanello d’allarme che non possiamo più ignorare. Il ghiacciaio del Rodano è solo uno dei tanti esempi dei cambiamenti climatici in azione in tutto il mondo. Non c’è più tempo agire e’ imperativo. Le leggi che consentono ancora il consumo dei gas serra sottovalutano un principio, non è agendo in emergenza che potranno vedersi i risultati, ma almeno questo dovrebbe essere un campanello d’allarme per bloccare ancora tremende devastazioni come già da tempo stanno avvenendo in tutto il mondo.
