La sfilata Haute Couture di Giorgio Armani Privé per l’autunno inverno 2024/2025 è un omaggio al senso di serenità e alla calma interiore, grazie al potere delle perle come ode alla gentilezza.
Lo stilista è a Milano, ma si prepara per New York dove a ottobre inaugura il suo nuovo complesso in Madison Avenue. La sua Olimpia Milano di basket lo acclama, i vip gli rendono omaggio sui social, da Laura Pausini a Stefano Accorsi. E non manca la premier Giorgia Meloni: “Giorgio Armani è icona di stile ed eleganza, senza tempo. È amore e passione per la bellezza e il suo cammino iniziato negli anni Settanta riesce ancora a stupire il mondo. Il suo successo è una bellissima storia italiana: i suoi abiti sono esempi di eccellenza artigianale e manifatturiera, oggetti iconici e sintesi tra innovazione, creatività e cura del dettaglio. L’essenza del Made in Italy è un connubio di talento, genialità e attenzione per i propri collaboratori. Caratteristiche che rendono i nostri imprenditori e le nostre imprese apprezzati e amati in tutto il mondo e che in Armani hanno trovato una magnifica sintesi. I miei auguri di buon compleanno a un grande italiano, capace di trasformare in opere d’arte i materiali che utilizza e far sognare chi indossa le sue creazioni”. Così, in un post su Facebook, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Lo stilista ritiene che si sia persa la serenità personale ed è andato a ricercare proprio nella perla il senso di calma di cui tutti avremmo bisogno. «Per il prossimo inverno ho creato abiti che evocassero un’idea di eleganza pacata, discreta e lussuosa allo stesso tempo. Le perle, con la loro lucentezza che incanta e mai abbaglia, mi hanno ispirato nell’immaginare una donna intensa, seducente, dal fascino lunare e appena malinconico», spiega il couturier.
Le perle, associate alla luna e all’elemento cristallino dell’acqua, sono, nella loro unicità, simbolo di purezza. Una dedica d’amore che Armani fa alle donne che lo amano e che ne vestono le creazioni, grazie ad una collezione opulenta, in perfetto “Armani style”, che vuole ricercare attraverso la bellezza di un abito, la preziosità più intima che possediamo, ovvero la sensazione di calma interiore.
Per realizzare tale collezione, Giorgio Armani deve aver osservato a fondo le perle, con la loro singolarità in sfaccettature e forme, per infondere nei suoi abiti una sensualità pacata. Gentilezza che vive nella liquidità dei top, nella risolutezza delle spalle, nella fluidità dei pantaloni, nella finezza delle trasparenze e nel crescendo delle intensità cromatiche.
La collezione, infatti, parte dalla luce del giorno fino ad arrivare ai toni eleganti e lucenti della notte, per poi tornare ai primi raggi dell’indomani, passando per un cielo stellato: sfilano prima abiti dalle nuance lucenti, che diventano via via più scuri, come fossero baciati dalla luna, per poi tornare a quel bagliore soave e serafico tipico dell’alba. Oltre alle perle, spiccano i ricami, fiore all’occhiello dell’alta sartoria della maison.
Gli abiti sono vere sculture ricamate e le perle, in base al gioco di luce che creano, grazie ai tessuti impalpabili di seta, velluto e tulle, fungono da accompagnatrici sinuose nel naturale movimento del corpo. La silhouette è così disegnata e elegantemente scolpita.
«L’Alta Moda mi permette di avvolgere gli abiti di una magia, irraggiungibile nel prêt-à-porter – conclude Armani – Questa collezione è un’espressione perfetta del mio modo di immaginarla: è grafica, pura, essenziale, ma splendente di bagliori. È anche una collezione che celebra il potere pacificante della bellezza e dell’armonia».
Avrebbe voluto fare il regista Giorgio Armani, per raccontare i luoghi del mondo che ama e le culture che lo ispirano. Di certo noi tutti abbiamo imparato a conoscere la sua visione. Il suo gusto inconfondibile, che ha reso il marchio sinonimo di eleganza e ha contribuito a rendere riconoscibile ovunque la moda italiana, è paragonabile alla narrazione di un regista o, più in generale, al segno di un artista immortale.
Con Valentino, che i 90 li ha sorpassati due anni fa, è l’icona dell’alta moda italiana. Le sue creazioni resteranno per sempre nella storia della moda. E lo ha dimostrato anche con le ultime sfilate a giugno, instancabile nella sua produzione. A ottobre inaugurerà un palazzo in Madison Avenue, a New York, un nuovo complesso dove troveranno spazio 10 unità residenziali di lusso, l’Armani/Ristorante e le nuove boutique di Giorgio Armani e Armani/Casa. Questa fusione di residenze esclusive, gastronomia raffinata e moda di alta classe, promette di diventare un punto di riferimento nella Grande Mela, città a cui è da sempre particolarmente legato.
Re Giorgio” come viene ormai riconosciuto nel mondo, ha cominciato 50 anni fa con un capitale di 10 milioni di lire. Oggi possiede un impero finanziario da oltre 4 miliardi di euro. Da Piacenza, a Milano, passando per le grandi capitali della moda e altri punti fermi come la sua Pantelleria.
Armani, con i suoi diversi progetti, ha archiviato il suo l’ultimo bilancio disponibile (2022), con ricavi per 2,35 miliardi di euro, un fatturato indotto di 4,5 miliardi e un fatturato a valori retail di 6,5 miliardi. L’utile netto era ammontato a 162 milioni di euro. Cifre notevoli se confrontate con il primo bilancio della Giorgio Armani spa del 1976, quando i ricavi ammontarono a 569 milioni di lire.
A cura di Ivana Petrone
