lunedì, Settembre 16, 2024
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Probabilmente il nemico più temibile per l’umanità è la sua fin troppo spiccata capacità di sapersi adattare facilmente al peggio.

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Che il sole sia destinato a sorgere sempre e comunque sulle sciagure umane non è solo un passo dei Sepolcri di Ugo Foscolo. È, soprattutto, una condizione inconfutabile della sorte dell’uomo. Accade ormai da circa quattro anni che, in più parti del mondo, la violenza delle guerre sia cresciuta in maniera esponenziale. Tanto da far pensare, non senza mettere paura, che i fatti violenti che animano le discordie innanzi accennate, siano ormai sul punto di essere considerate poco meno di semplici scaramucce. Al riguardo è proprio il caso di esclamare alla popolare maniera: “non sia mai”. Nella seconda metà del secolo scorso Elsa Morante, in un passo del suo romanzo La Storia, descrisse il passaggio dei carri armati su di un corpo umano: dopo il sussulto avvertito dai primi, i successivi quasi non si accorgevano più del “disagio” provocato da quanto era rimasto
Quella descrizione fece inarcare uno dei sopraccigli a diversi lettori e, soprattutto, a alcuni critici. Ma tant’è: il fatto narrato stava proprio così. Sono di queste ore notizie di episodi violenti molto gravi alle porte di Kyiv, eppure l’informazione di ogni genere e specie è come se si fosse velata da una specie di coltre di normalità. E, ancora più grave, sull’altro piatto della bilancia, quello dell’ipotesi di un cessate il fuoco, non c’è niente che ne lasci intravedere almeno un’ immagine in lontananza. Succede così quanto è già accaduto ripetute volte, cioè che il conflitto con tinui a svolgersi mentre i negoziati di pace tentano di concretarsi, lontano e senza nemmeno avvertire gli odori e i rumori degli scenari dove lo scontro è concreto. L’umanità ha fatto più di un’ esperienza in tal senso. Probabilmente permangono nella mente di molti le immagini ancora in bianco e nero dei negoziati di Parigi per il problema Viet Nam. Furono lunghi. e laboriosi, spesso sul punto di fallire. Che cosa è cambiato da allora a oggi? Probabilmente, per l’importanza che può avere, che le immagini che arrivano sugli schermi televisivi sono a colori.

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