giovedì, Settembre 19, 2024
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Posti di blocco, boom di chat WhatsApp per segnalarli (e evitarli): cosa c’è da spere per evitare guai. Lo strano fenomeno tutto italiano

Ricordate i tempi in cui si “facevano i fari” per segnalare agli altri automobilisti la presenza di pattuglie o posti di blocco? Ecco, la tecnologia ha sostituito anche questa vecchia – e illegale – prassi. Ora si fa tutto tramite chat WhatsApp (o di altre app di messagistica). “Posto di blocco uscita Capaci, direzione Mazara. Mi hanno appena fermata (faccina che ride)”. “Ce n’è uno in stazione centrale, doppia pattuglia”, etc. Queste sono solo alcune delle segnalazioni che riguardano Palermo e che sono state condivise in giorni e orari differenti, tutte però nell’ultima settimana, su un canale Telegram che già nel titolo dice quello che fa: “Posti di blocco Palermo”. Inutile dire che il capoluogo siciliano non è un caso isolato, anzi. Ce ne sono in tutta Italia. Alcuni su invito (cioè non accessibili direttamente), altri liberi. Da Terni (4mila iscritti) a Bergamo (dove però usano un nome più generico, “Traffico e viabilità”), passando per le grandi città come Roma, Milano o Bologna. Ma questa pratica è legale?

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Come spiega Claudia Osmetti su Libero, Ni, perché l’articolo 45 comma 9-bis del Codice della strada prevede una multa fino a 3.305 euro per chi “segnala o fa uso di dispositivi informatici che informano della presenza o consentono la localizzazione delle postazioni di controllo elettronico della velocità”. La legge, quindi, parla espressamente solo degli autovelox. Spiega Osmetti: “Un avvocato, insomma, rileverà che la semplice adesione a una chat sui posti di blocco non può essere sanzionata, ma attenzione. Anzitutto non si devono segnalare i tutor, i telelaser e gli autovelox“. C’è poi un altro problema nel problema: in questi gruppi ci finisce di tutto, anche il pusher che, tra un sms e l’altro, prova a piazzare droga.111 2

La pratica, quindi, è altamente sconsigliata, in attesa che il legislatore intervenga per renderla del tutto illegale e quindi passibile di diverse sanzioni. Se ci si ritrova in uno di questi gruppi, è meglio uscirne, per evitare guai. Intanto a rischiarsela grossa sono comunque i gestori della chat WhatsApp, Telegram e simili, creata appositamente con lo scopo di segnalare e quindi evitare i posti blocco.

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