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GABRIELLA CARLUCCI “PER COLPA DI ANNA OXA RISCHIAI DI ROMPERMI IL COLLO”

GABRIELLA CARLUCCI DOPO ANNI SI SFOGA SUI SOCIAL E RACCONTA DEL SUO SANREMO IN COPPIA CON MIGUEL BOSÈ 

“PER COLPA DI ANNA OXA RISCHIAI DI ROMPERMI IL COLLO”

 

La showgirl dichiara:

“La collana si ruppe in mille pezzi e le perle grandi come mandarini si distribuirono su tutto il palco dell’Ariston”

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Ho presentato due festival di Sanremo il primo con Miguel Bosè e il secondo con Jonny Dorelli, furono festival pressoché seguiti ma si sa’ tutta la fortuna dei nostri giorni televisivi è legata nel bene e nel male ai social, ebbene anche io ho aneddoti da raccontare dei dietro le quinte.

A parlare è Gabriella Carducci del “trio Carlucci” le sorelle più famose della tv italiana, qualche giorno fa sui social ha raccontato una storia divertente che però si poteva trasformare in un incidente poco piacevole, ma andiamo per gradi, Anna Oxa quell’anno portava a Sanremo una bellissima canzone d’amore, che per anni è stato il manifesto indiscusso dell’amore viscerale, dell’amore a 360 gradi “Quando nasce un amore”.

La cantante “scientificamente” ogni volta, che siano prove oppure incontri con la stampa e altro si presentava sul palco dell’Ariston vestita interamente di viola, anche in tuta ma sempre di viola, questo ripetuto all’infinito alla conduttrice e presentatrice ha infastidito non poco, e un giorno senza peli sulla lingua si scontra con la Oxa e le dice

“Anna ma mi spieghi perché ti vesti sempre di viola?

Lo sai che il viola porta sfortuna?

La cantante le risponde che alla sfortuna non crede e non esiste soprattutto in relazione al “colore viola”.
E continua a seguire e partecipare alle prove vestendo di viola.

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La sera della sua esibizione, come da copione del festival di Sanremo Miguel Bose’ coconduttore si alterna con Gabriella sul palco e arrivati al turno della Oxa la cantante si presenta come da copione vestita di viola con cappuccio e strascico e correlata da una grossa collana viola con delle perle grandi come mandarini, ebbene la collana l’attimo prima che si presenta sul palco si rompe in mille pezzi e le perle si distribuiscono sul palco.
La presentatrice si accorge dell’inconveniente ed entra sul palco facendosi dapprima il segno della croce e poi sfodera la sua carriera agonistica di pattinatrice nella speranza di non beccare la perla che le avrebbe fatto fare un capitombolo e che nella migliore delle ipotesi sarebbe rimasta nella storia delle conduttrici inciampando,e oggi forse sarebbe diventata virale, ma diciamo che sarebbe stato anche molto pericoloso considerato che i tacchi sono sempre dai 10 cm in su, è la regola….comunque sia tutto è bene quel che finisce bene, ma voi credete alla storia del viola che porta sfortuna?

“Quando la collana si ruppe in mille pezzi e le perle grandi come mandarini si distribuirono su tutto il palco dell’Ariston io pregai di non rompermi l’osso del collo”, ma quale storia nasconde la leggenda del colore viola, noi di Artes abbiamo fatto un poco di ricerche e ve le abbiamo portate all’attenzione di chi? Dei più curiosi ma anche di chi non esce di casa vestito di viola e di chi lavora nel mondo dello spettacolo vestito di viola.

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Sui red carpet

Il viola non è un colore amato dalla gente di spettacolo: si dice che porti male. La credenza è nata nel teatro, ma si è diffusa negli altri campi dello showbiz, facendo storcere il naso ai divi del cinema e della fiction.

Da dove deriva la superstizione del viola porta sfortuna?

Nasce nel Medioevo, perché il viola era il colore dei paramenti sacri usati durante la Quaresima e in quel periodo dell’anno spettacoli e rappresentazioni erano proibiti, lasciando a spasso (e senza paga) gli artisti. Ma oggi il viola è una tinta di tendenza: non dimentichiamo che l’ultra violet è la nuance top del 2024 secondo Pantone. E così star e celebrità sfoggiano il colore viola sui red carpet, in barba alla scaramanzia. Nella foto l’attore Samuel L. Jackson in total purple di velluto alla prima del film «Glass» . Da notare l’abbinamento del completo con le sneakers bianche.
I colori e la nostra psiche.
Colore viola: simbologia, significato ed effetti sulla mente
Ogni colore che ci circonda ha dei significati nascosti ed esercita degli effetti sia sul nostro corpo che sulla psiche.

La teoria dei colori

La teoria dei colori affascina sempre di più. Essa mette in relazione diverse discipline che vanno dall’arte alla psicologia e mostra come le diverse tonalità possano avere dei significati nascosti e rivelarsi delle vere alleate per il nostro umore. In generale, si identificano tre colori primari, a esclusione del nero e del bianco, ovvero rosso magenta, giallo e blu. Gli altri, invece, sono definiti come colori secondari e, tra questi, oltre al verde e al rosa, rientra anche il viola con le sue numerose sfumature che vanno dal porpora al violetto. Nel corso della storia, il viola è stato associato a diversi significati che l’hanno portato ad avere una ricca simbologia. In più, i recenti studi di cromoterapia lo vedono protagonista di diverse terapie, soprattutto in quelle volte a rimuovere i blocchi emotivi.

In questo articolo vediamo, quindi, il significato del colore viola e scopriamo le caratteristiche delle persone che lo apprezzando molto. Inoltre sapevi che ogni segno zodiacale ha una sua tinta di riferimento?

“Tutto sulla storia della sfortuna legata al viola”.

La storia del viola, inoltre, è antichissima. Veniva prodotto, nella sua sfumatura porpora, nella città fenicia di Tiro dal muco delle lumache di mare.

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Era occasione di commercio costosissimo e da Tiro, via nave, veniva portato verso Gerusalemme ed era oggetto di saccheggi e furti da parte dei predoni del mare. In seguito il viola è stato il colore della Chiesa e della nobiltà. La Regina Elisabetta I d’Inghilterra, nel XVI secolo, aveva vietato ai suoi sudditi di portare abiti viola e il nobile colore veniva indossato solo dai più stretti membri della royal family.

Si è dovuto attendere fino al 1856 perché il viola fosse prodotto sinteticamente grazie a una casuale scoperta del chimico William Henry Perkin che lo scoprì nel tentativo di elaborare un vaccino contro la malaria.

Il New York Times ricorda che il viola, in meteorologia, viene utilizzato per indicare i fenomeni atmosferici più violenti e il National Weather Service in occasione dell’uragano Harvey ha dovuto utilizzare due nuove sfumature di viola per indicare la potenza delle pioggeIl viola è, però, anche il colore della meditazione e viene utilizzato dalla New Age come colore profondamente spirituale. Era viola la pioggia di Prince con la sua Purple Rain così come viola sono, nella mitologia, gli unicorni più rari e magici.

In teatro indossare il viola porta sfortuna anche se in pochi sanno il perché. Anche in questo caso le radici della scaramanzia hanno un fondamento di verità storica. Nel Medioevo e nel primo Rinascimento il periodo, per antonomasia, nel quale la vita teatrale era più florida era quello del carnevale che, alla sua conclusione, lasciava spazio alla Quaresima.

Nel corso dei 40 giorni precedenti alla resurrezione del Cristo la Chiesa imponeva la chiusura dei teatri su cui venivano affissi dei drappi viola in segno di lutto e penitenza. Chiaramente nel corso di quei 40 giorni i teatranti non potevano lavorare e non guadagnavano nulla ed era il momento dell’anno più difficile per attori, registi e drammaturghi. Ecco, perché, da allora, il viola è associato alla sfortuna in teatro.

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