giovedì, Settembre 19, 2024
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Parigi 2024, Angela Carini abbandona il match contro Imane Khelif.

La pugile italiana Angela Carini si è ritirata meno di un minuto dopo l’inizio dell’incontro di quarti di finale di boxe femminile nella categoria 66 kg contro l’algerina Imane Khelif, che da ieri è al centro di una polemica in Italia per via della decisione del Comitato olimipico di ammetterla alle competizioni, nonostante fosse stata esclusa l’anno scorso dai Mondiali di boxe. Da ieri diversi esponenti del governo italiano identificano Khelif come “pugile trans”, anche se non risulta che sia così.

“Non era una gara ad armi pari”La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in visita a Casa Italia a Parigi per le Olimpiadi 2024, si esprime così sul match in cui Angela Carini si è ritirata. “Su questa materia non sono d’accordo da anni con il Cio. Non ero d’accordo con la scelta del 2021, non sono d’accordo oggi, ringrazio Angela Carini per come si è battuta anche se non siamo riusciti a vederla, abbiamo visto solo dei piccoli flash… Ritirata? Mi dispiace ancora di più questa non era una gara ad armi pari”, dice Meloni.125958833 0c640272 0a48 4c6e ae3d fc89d4a0f5d7

‘Ero salita sul ring per combattere. Non mi sono arresa, ma un pugno mi ha fatto troppo male e dunque ho detto basta”. Angela Carini spiega così, ancora in lacrime, il suo repentino abbandono nel match contro la pugile Imane Khelif.Esco a testa alta”, ha aggiunto l’azzurra. “Mi faceva troppo male il naso, non potevo andare avanti e mi sono detta che dovevo fermarmi. Poteva essere il match della mia vita, ma ho dovuto pensare a salvaguardare la mia incolumità. Sentivo di doverlo fare, anche se non ho mai avuto paura di salire su un ring”, ha dichiarato Angela Carini dopo l’abbandono. “Ho disputato tanti match in nazionale – dice ancora l’azzurra di Afragola – e ho fatto i guanti tante volte anche con uomini, anche mio fratello (Antonio, anche lui pugile), ma oggi ho sentito troppo dolore“.

A spingere molte persone a identificare Khelif come atleta trans è una dichiarazione che diede ai tempi Umar Kremlev, presidente dell’IBA, secondo cui «sulla base dei risultati dei test del DNA, abbiamo identificato un certo numero di atleti che hanno cercato di ingannare i loro colleghi e fingevano di essere donne. Sulla base dei risultati dei test, è stato dimostrato che avevano i cromosomi XY. Tali atleti sono stati esclusi dalla competizione». Sia una donna trans che una donna con una certa condizione nello spettro dell’intersessualità potrebbero avere livelli di testosterone superiori alla media femminile e quindi anche una maggiore forza fisica. La priorità del testosterone nella valutazione dell’ammissibilità delle atlete negli ultimi anni è però stata gradualmente messa in discussione, anche perché non esiste al momento una posizione unanime della comunità scientifica rispetto alla correlazione tra i suoi livelli e i risultati sportivi.

 
 
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