giovedì, Settembre 19, 2024
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Papa Francesco sui seminaristi gay, parla l’ex prete: “Basito dalla sua volgarità. Altri papi non lo avrebbero detto”

di Delfina Rebecchi

Hanno creato un putiferio le parole pronunciate da Papa Francesco lunedì 27 maggio nella storica aula vecchia del sinodo in Vaticano, incontrando i vescovi italiani per la loro assemblea di primavera. Durante il dibattito, il Papa ha affrontato diverse tematiche, tra cui la delicata questione dell’ammissione di persone omosessuali nei seminari. E, nel farlo, si è espresso in un modo e con parole che hanno spiazzato tutti. La pietra dello scandalo è stata soprattutto la decisione del Pontefice di utilizzare il termine “frociaggine”. A commentare in modo durissimo le sue parole è anche Francesco Lepore, un ex prete, oggi divenuto attivista Lgbtq+, che inchioda Bergoglio nel corso di una intervista a Repubblica.

L’intervista a Francesco Lepore

Sono basito. – così Lepore apre la sua intervista sulle parole del Papa – Pur essendo ormai abituato al tipo di linguaggio diretto da parte di Bergoglio, parlare di ‘frociaggine’ nei seminari mi sembra da bar e da osteria più che da Pontefice: questa espressione mai sarebbe comparsa sulle labbra di Paolo VI, Giovanni Paolo II o Benedetto XVI, che pure hanno assunto posizioni dannatorie nei confronti dell’omosessualità. Il Papa ha ragione sul fatto che il numero di seminaristi e chierici omosessuali è molto elevato. Ma la semplicità del linguaggio non ha nulla a che vedere con la volgarità”.

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L’intervista a Francesco Lepore

Sono basito. – così Lepore apre la sua intervista sulle parole del Papa – Pur essendo ormai abituato al tipo di linguaggio diretto da parte di Bergoglio, parlare di ‘frociaggine’ nei seminari mi sembra da bar e da osteria più che da Pontefice: questa espressione mai sarebbe comparsa sulle labbra di Paolo VI, Giovanni Paolo II o Benedetto XVI, che pure hanno assunto posizioni dannatorie nei confronti dell’omosessualità. Il Papa ha ragione sul fatto che il numero di seminaristi e chierici omosessuali è molto elevato. Ma la semplicità del linguaggio non ha nulla a che vedere con la volgarità”.

“A mio avviso il tema non è l’orientamento sessuale ma se il soggetto sia in grado o meno di osservare l’obbligo celibatario. – prosegue l’ex prete riferito al no del Pontefice agli omosessuali nei seminari – Il Papa è preoccupato che ci siano preti dalla doppia vita. Sotto questo punto di vista sono pienamente d’accordo, con una doppia vita ipocrita si finisce per prendere in giro se stessi e la comunità ecclesiale. La questione, forse perché ridotta a battuta, è non fare gli opportuni distinguo e concepire l’omosessualità in modo patologizzante”.

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“È innegabile che, di là da quest’uscita ultima, Francesco abbia impresso un cambio di approccio segnato dall’apertura e dall’accoglienza. Ha bacchettato i vescovi che non condannano la criminalizzazione dell’omosessualità, ha fatto significative aperture sulla tutela legale delle coppie omosessuali e, al di là delle formulazioni un po’ pasticciate, credo che la benedizione delle coppie omosessuali sia da apprezzare a livello pastorale e abbia ricadute positive sull’opinione pubblica”, Francesco Lepore conclude così la sua intervista a Repubblica.

 

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