lunedì, Settembre 16, 2024
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Omicidio di Pescara, parla il super testimone: “Così hanno massacrato Thomas”

Importanti novità nel caso dell’omicidio del sedicenne Thomas Cristopher Luciani, avvenuto a Pescara nelle scorse ore. Anche il super testimone, coetaneo di Thomas, che accusa i due presunti assassini è figlio di un carabiniere, un tenente colonnello dell’Arma. La sua testimonianza è presente nel decreto di fermo dei due giovani presunti killer, figli rispettivamente di un carabiniere e di un avvocato molto conosciuti in zona. Le indagini sono coordinate dal capo della Procura per i minorenni dell’Aquila, David Mancini, e dal sostituto Angela D’Egidio.

Le dichiarazioni choc del super testimone

“Sono uscito con Marco e Andrea (i due presunti assassini, ndr) verso le 15.40 di domenica. – dichiara Simone (nome di fantasia, ndr) secondo quanto riporta La Stampa – So che Andrea (figlio di un’avvocata di Pescara) doveva vedere Thomas che gli doveva circa 200/300 euro forse per debiti di droga. Sapevo che Andrea vendeva hashish e che anche Luciani aveva a che fare con la droga. Andrea ci aveva fatto capire che voleva tirargli due schiaffi”.

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Andrea ha continuato ad accoltellarlo. – prosegue il racconto choc del 16enne – Hanno detto che gli ha dato 15 coltellate e Marco, che poi ha preso il coltello, con una lama nera, gliene ha date altre 10. Io mi sono allontanato e sono andato dagli altri amici (altri 5 ndr)». Poi precisa: «Marco ha colpito Luciani perché era amico di Andrea. Hanno anche preso a calci Luciani e gli hanno sputato addosso quando era a terra”.

Poi siamo andati alla Croce del Su dove ci siamo fatti il bagno. Prima se lo è fatto Andrea e si è portato dietro un calzino lungo di Marco, insanguinato con dentro il coltello, che ha lanciato contro gli scogli. Io durante il delitto ero allibito, non sapevo cosa fare. Volevo fermarli ma non sapevo come fare. Mentre lo facevano sembrava che non ci stessero più con la testa”, conclude il ragazzo.

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