lunedì, Ottobre 7, 2024
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Oggi ricorre il primo anniversario di uno tra i tanti episodi dolorosi che affliggono da sempre l’umanità

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Non lascia indifferente nessuno una constatazione dolorosa. Il Libro Nero dove l’ umanità annota da tempo remoto gli eventi che la colpiscono con violenza sempre crescente, è da un pò che non resta
chiuso. Sono anche
g
li attentati, per essere più precisi, stanno facendo si che quel tomo resti aperto sempre più a lungo. Non esiste alcun motivo di preoccuparsi che lo spazio utile per annotare possa esaurirsi, perché lo stesso è del tipo a fogli mobili, aumentabili alla bisogna. Il sette ottobre dello scorso anno, in pieno giorno, in Israele, nei pressi della striscia di Gaza, Hamas, una formazione filopalestinese, compì un particolare tipo di attentato con uno della stessa tipologia con uno che ha molti punti in comune e da tempo è ormai leggenda. Si riferisce all’ episodio del Cavallo di Troia che, descritto più semplicemente, prova a far capire che una delle azioni che determinano la vittoria di una battaglia, è il trovarsi di sorpresa al centro della scena. Si evita, così facendo, di essere intercettati e neutralizzati già prima che lo scontro abbia inizio. Fu così che ai Greci nel cavallo di legno riuscì di conquistare Troia e ai guerrieri di Hamas di atterrare con i deltaplano nel mezzo di una festa. Essi riuscirono a scendere dal cielo fino a trovarsi in mezzo a una radura dove una moltitudine di persone cercava di concedersi un minimo di svago. Qualcosa del genere era già accaduta in più parti dei luoghi di combattimento durante la seconda guerra mondiale, quando entrambi gli schieramenti contrapposti iniziarono a far uso degli alianti. Arrivando al dunque, nessuno vorrebbe che fossero messi in scena fatti delittuosi sullo stile delle sceneggiate napoletane, ma ancora più truci in quanto vere. Una constatazione immediata in quanto spontanea, suona come una raccomandazione accorata a fare attenzione alle tante, meglio troppe, situazioni convergenti sul medesimo obiettivo Esse rendono più che verosimili le congetture di repliche di comportamenti fuori di ogni logica, quasi un bis in idem con la “prima”, innanzi descritta e commentata. Si aggiunga che oggi è il day after, altrettanto colmo di grande tensione, in quanto festivo, quindi con più persone in giro nei centri abitati, grandi o piccoli che siano. Non si può scavalcare a piè pari il fatto che le sigle sindacali non abbiano pressochè del tutto messo in conto che, per una circostanza che sarebbe potuta andare molto oltre una dimostrazione home made, come può essere uno sciopero del trasporto, iI pericolo si sarebbe potuto acuire. Il fuoco appena accennato sembra destinato a non spegnersi presto. A meno che chi dovrebbe provare a raggiungere quello scopo non riuscirà a agire con la giusta quantità di diplomazia che occorre in situazioni del genere. Tanto nel tentativo di far..degenare ancor più i contrasti già in essere. Niente altro per ora se non recitare ciascuno la sua parte.

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