Oggi si e’ riunito il Consiglio direttivo della RESERVE BANK d’Australia e ha deciso, come era previsto, di lasciare i tassi d’interesse al 3,8 per cento.
Questo significa che l’economia cammina a passi lenti e prendera’ ancora molto tempo prima di tagliare il traguardo del 3 per cento. Quelli che hanno debiti con le banche sono costretti a tirare il collo fino al prossimo anno prima che si possa sperare in una diminuzione dei tassi. L’inflazione non e’ facile da domare anche perche’ la crescita e’ debole e gli investimenti sono pochi. Si investe di piu’ quando i profitti sono certi e non quando sono un pericolo. Il ministro del Tesoro, Jim Chalmers, nei suoi interventi naturalmente getta acqua sul fuoco, ma il bilancio non e’ in ordine. Il costo della vita pesa nelle tasche dei cittadini. Si dice che la Banca centrale sia ” invenzione fondamentale nella storia dell’economia “. Puo’ creare moneta, stampare banconote; pero’ deve osservare i rapporti
di debito e credito, fare una politica essenzialmente “monetaria”. Alla fine dei conti, per farla breve, il potere e’ nelle mani dei ricchi e della banche.
