domenica, Settembre 29, 2024
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“Non è l’Italia!” Ecco chi è il vero malato d’Europa e perché rischiamo di affondare anche noi

di Gabriele Angelini

 

Il vero malato d’Europa non è l’Italia, ma la Germania. E a rivelarlo ora, in modo plastico, sono gli ultimi dati. Secondo il rapporto presentato allo “Npl Meeting” di Banca Ifis a Cernobbio, i crediti deteriorati (i non performing loans) sono in crescita in tutta Europa, salvo che in Italia, e soprattutto in Germania, dove c’è stato un aumento del 13,57%. Il portafoglio complessivo dei principali gruppi bancari, infatti, è in rialzo del 4,5% a 373 miliardi di euro allo scorso 30 giugno. In particolare – riporta l’Ansa che cita il rapporto – crescono gli stock delle banche in Germania a 41 miliardi. Lo stesso valore assoluto si registra in Italia, dove però le sofferenze sono in calo dell’11%. Il portafoglio di sofferenze più elevato si evidenzia in Francia (+7,8% a 121 miliardi), mentre la Spagna vede salire gli Npl dell’1% a 76 miliardi.

Italia batte Germania

Nel mentre, i principali istituti economici tedeschi tagliano le stime sulla Germania e criticano la coalizione di Governo, invocando “un cambio di rotta”. La realtà parla di una contrazione nel 2024 e ripresa debole nel 2025: situazione nerissima. L’outlook congiunto pubblicato il 26 settembre vede un calo del Pil dello 0,1% quest’anno. E se le nuove previsioni si riveleranno accurate, sarebbe il secondo anno consecutivo di flessione economica, dopo il -0,3% del 2023. Nel secondo trimestre del 2024, il segno meno è già comparso (-0,1%) e sembra probabile che si confermi anche nel terzo trimestre: sarebbe recessione tecnica. Sebbene per campanilismo verrebbe da esultare per il crollo tedesco, dopo anni di insulti, invettive e schernimento nei confronti del nostro Paese, il crollo tedesco in realtà è un male soprattutto per l’Italia, la cui economia è strettamente collegata a quella della Germania. Se crollano loro, è molto probabile che insieme affonderemo anche noi.

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