Lampedusa – Un nuovo dramma del mare si è consumato nelle acque territoriali italiane, dove un barcone carico di migranti è naufragato. I militari della guardia costiera italiana hanno tratto in salvo sette persone di nazionalità siriana, trovate aggrappate a una barca capovolta.
La tragedia e il racconto dei superstiti
I sopravvissuti, visibilmente scossi, hanno riferito di essere partiti dalla Libia il primo settembre scorso. A bordo del barcone si trovavano 28 persone. Dopo un giorno di navigazione, il natante ha subito un incidente che ha provocato il ribaltamento dell’imbarcazione. Nell’incidente, i superstiti hanno perso i cellulari, rendendo ancora più difficoltosa la comunicazione e la richiesta di soccorso.
Secondo quanto raccontato dai sette sopravvissuti, sarebbero ben 21 le persone disperse, tra cui tre bambini. Le operazioni di ricerca sono in corso, ma il timore è che molte delle persone scomparse siano state inghiottite dal mare.
I soccorsi e il trasferimento a Lampedusa
I migranti salvati sono stati sbarcati presso il molo Favarolo di Lampedusa e immediatamente trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola per le procedure di identificazione e prima accoglienza. Le condizioni dei sopravvissuti, sebbene provati dalla dura esperienza, non sembrano destare preoccupazioni gravi per la loro salute.
Un’emergenza continua
Questo ennesimo episodio di naufragio nelle acque del Mediterraneo riaccende il dibattito sull’emergenza migratoria e sulle condizioni disperate in cui versano migliaia di persone che cercano di attraversare il mare per raggiungere l’Europa. Le autorità italiane continuano a monitorare la situazione, ma il fenomeno non accenna a diminuire e il Mediterraneo si conferma ancora una volta come una delle rotte più pericolose per i migranti.
