Il cammino del Napoli in Champions League si è interrotto con la debacle di Barcellona agli ottavi di finale. Il punteggio di 3-1 induce ad immaginare una gara controllata prevalentemente dal club catalano, invece gli azzurri hanno avuto numerose occasioni per portare il match di ritorno quantomeno ai supplementari.
Le troppe indecisioni difensive e la mancata lucidità negli ultimi metri hanno condannato un Napoli ancora emotivamente impreparato per i grandi palcoscenici europei. Mister Francesco Calzona può comunque trarre spunti positivi dalla doppia sfida contro il Barcellona, considerando che, sotto la sua guida, la squadra partenopea ha iniziato ad esprimersi molto meglio rispetto alla prima tranche stagionale.
Esultanza Barcellona, ©FCBARCELONA.COM
Napoli, primo tempo travolgente del Barcellona
Il Barcellona non ha perso tempo e già alla prima chance della gara, al 14′ minuto, si è portato in vantaggio. La retroguardia del Napoli è rimasta inerme dinanzi agli scambi dei blaugrana, culminati con l’imbucata di Raphinha per Fermin Torres, che ha insaccato il pallone in rete senza troppi problemi.
Uno-due dei ragazzi di Xavi, che hanno raddoppiato soltanto due minuti dopo l’1-0. Nel secondo goal c’è ancora lo zampino di Raphinha, sfortunato nel colpire il palo con un ottimo tiro a giro. Sulla ribattuta non si è fatto trovare impreparato l’ex Juventus Cancelo, a cui è toccato il semplice compito di indirizzare il pallone in rete.
La reazione del Napoli si è fatta attendere circa un quarto d’ora, con un’azione corale che al 39′ ha rimesso in discussione la qualificazione ai quarti di finale. L’esterno offensivo azzurro Politano ha premiato l’inserimento di Rrahmani, che ha aperto il piatto spingendo il pallone nell’angolino destro. Al 33′ la squadra partenopea ha sfiorato la rete del pari con il colpo di testa targato Di Lorenzo, respinto provvidenzialmente sopra la traversa da ter Stegen.
Esultanza Rrahmani, ©SSCNAPOLI.IT
Barcellona-Napoli, il secondo tempo: azzurri a caccia del pari
L’episodio più discusso del match avviene al 49′, con un contatto nell’area di rigore blaugrana tra Osimhen e Cubarsí. Il fallo reclamato è il classico step on foot, dinamica simile al penalty concesso una settimana fa proprio al Napoli contro la Juventus. Un contatto simile in Italia viene fischiato quasi sempre senza troppi problemi, ma appellarsi agli episodi non è una scusa valida. I ragazzi di Calzona avrebbero dovuto sfruttare meglio le loro occasioni e concedere molto di meno. Del resto, non si può pensare di estromettere il Barcellona dalla Champions concedendogli dieci tiri in porta.
Tornando alla gara, il Napoli ha avuto una chance ghiottissima per pareggiare al 79′ minuto, ma Lindstrom ha sbagliato clamorosamente un colpo di testa a pochi centimetri dalla porta. Il match point del Barcellona arriva al 82′ e, anche in questo caso, le responsabilità della retroguardia partenopea sono evidenti. Gli iberici hanno avuto vita facile nel concludere l’azione in goal con l’assist di Sergi Roberto per Lewandowski. Il bomber polacco si è trovato con la porta spalancata ed ha dovuto soltanto spingere la palla in rete.
Sebbene la qualificazione sembrasse già in cassaforte, il Napoli ha avuto un’ultima possibilità di ribaltare le sorti all’88’. La traversa scheggiata da Olivera ha negato alla squadra di Calzona il goal che avrebbe sancito il 3-2. Al triplice fischio del direttore di gara il Barcellona ha potuto festeggiare l’accesso ai quarti di finale di Champions, che mancava da ben tre anni. Gli azzurri hanno pagato l’inesperienza nelle gare europee e questa doppia sfida è la dimostrazione che, nonostante Calzona abbia risollevato il Napoli, c’è ancora tanto lavoro da fare.
