Il panorama dell’istruzione pubblica in Italia sta attraversando un momento cruciale, con docenti di ruolo, precari e aspiranti che si sentono disillusi nelle proprie aspirazioni professionali. Il Movimento ESP “Educazione Senza Prezzo” si presenta come una voce corale dei docenti che rivendicano il diritto alla dignità e alla qualità nel sistema scolastico.
L’iniziativa, aperta a movimenti, associazioni e cittadini, si pone l’obiettivo di mettere in primo piano l’importanza di una riforma scolastica che valorizzi e riconosca il ruolo fondamentale dei docenti, sottolineando la necessità di un reclutamento basato su criteri di equità e competenza.
Il movimento critica aspramente il sistema attuale dei percorsi abilitanti, sottolineando come la commercializzazione della formazione stia minando la professione docente e la qualità dell’insegnamento offerto agli studenti. La richiesta di percorsi gratuiti, accessibili a tutti simultaneamente e in linea con i principi costituzionali, rappresenta un passo fondamentale verso una riforma strutturale che valorizzi il percorso formativo di ogni docente.
Il Movimento ESP chiede inoltre l’istituzione di graduatorie di merito per garantire equità nei concorsi e una cabina di regia stabile composta da esperti nel settore scolastico. La proposta di una remunerazione adeguata per gli insegnanti e un sistema di assegnazione delle cattedre più equo e trasparente dimostrano l’impegno del movimento verso un cambiamento concreto e duraturo nel sistema educativo.
“È tempo di unire le forze, di dare voce alla professione docente e di lavorare insieme per una scuola più giusta e inclusiva” si esprimono con testuali parole gli esponenti del coordinamento. Il Movimento ESP invita tutti coloro che condividono la visione di un’istruzione di qualità a unirsi a questa causa comune. Un’altra scuola è possibile, “miglioriamo per farla diventare realtà” questo il monito dirompente del Movimento ESP che vuole giungere ai vertici dell’ istruzione per lottare al cambiamento.
Di pari passo a muovere certamente i fili sono i ferventi protagonisti del Ministero dell’ istruzione che vedono in frazioni di secondi subentrare nuove figure, tra queste avvocati e commercialisti tutti in direzione TFA per la docenza di sostegno. La domanda a tal proposito sorge spontanea : similitudine di professione? No semplicemente esigenze, giacché queste ultime regnano sovrane nelle decisioni e sebbene vi siano delle prove preselettive, c’è una scrematura che avviene ancor prima che è quella del portafoglio.
Professioni Elitarie? Si ma solo per quel che concerne i costi e poi per i guadagni si parla di stipendi ben sotto la media Europea.
Come mai l’ Italia non da valore ai docenti ma molto più ai Tik Toker? C’è’ un problema di fondo e’ permesso l’ utilizzo di queste piattaforme, senza effettivi limiti d’ età, e sono diventati anche strumento di vendita e di visualizzazione, ma non per tutti d’ incitazione, per il raggiungimento di obiettivi scolastici gratificanti. Con la velocità del web e la demoralizzazione dei docenti e dei discenti la scuola sta vivendo un vero e’ proprio periodo di disagio e collasso.
I concorsi PNRR Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza,con fondi investiti, tanti docenti che hanno superato il concorso, che non sono stati destinati a ricevere alcunché di gratificante a parte il lavoro svolto e l’ aver partecipato.
Ci si domanda quale sia lo scopo di questi concorsi se poi non danno accesso alla docenza. Perché questa nobile professione che plasma persone e futuri cittadini sembra essere un pellegrinaggio?
A parlare così docenti delle scuole secondarie superiori di primo e secondo grado.
Un appello al Ministero dell’ Istruzione al fine di promuovere il diritto al lavoro e la lotta contro la precarietà. Ne consegue l’ impossibilità di portare avanti finanziariamente le famiglie e di rendere giustizia ai ragazzi in crescita, sia in termini educativi, che sociali,che lavorativi per il presente e per il futuro.
