lunedì, Settembre 16, 2024
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Moussa Sangare è un serial killer? Il terribile sospetto su altri omicidi

di Paolo Cagnoni

 

Il dubbio che nella provincia di Bergamo operasse un serial killer, ad alcuni era venuto anche prima che le Forze dell’Ordine individuassero Moussa Sangare come l’assassino della povera Sharon Verzeni, massacrata a coltellate senza alcuna ragione. Ma ora quel dubbio prende forma e sostanza, tanto che gli investigatori avrebbero l’intenzione di riaprire le indagini su almeno altri due delitti rimasti senza un colpevole e senza una spiegazione. A parlarne è il settimanale “Giallo“.

Che spiega come Sangare abbia “agito per il puro impulso di uccidere, senza un motivo. Ha scelto una vittima a caso. Teneva in casa una sagoma con un volto umano per esercitarsi con il coltello. A Maggio aveva provato ad accoltellare la sorella Awa, sempre con lo stesso modus operandi: l’ha aggredita di spalle mentre ascoltava musica. Proprio come ha fatto con Sharon”. In effetti, sembra l’identikit di un perfetto killer seriale. Ed è per questo che gli investigatori hanno intenzione di riesaminare alcuni “cold case” avvenuti nel bergamasco e nel milanese. Convinti che Sangare possa avere già ucciso in passato.immagine whatsapp 2024 09 05 ore 20.34.00 32297ea0

I SOSPETTI SU VECCHI OMICIDI IRRISOLTI

“Il fatto che Sangare non sappia individuare una motivazione”, ha spiegato la nota criminologa Roberta Bruzzone a Giallo, “non deve stupire: il movente è da ricercare nel bisogno irrefrenabile di sfogare angoscia e frustrazione“. Come ha testimoniato la famiglia dell’assassino, questi stati d’animo sarebbero stati presenti da tempo nel loro congiunto.

IL DUBBIO ATROCE

Ora, il lavoro delle Forze dell’Ordine potrebbe trasformare l’investigazione sul terribile omicidio Verzeni in qualcosa di ancora più sinistro e assurdo. E potrebbe portare a scoperte che, se confermate, risulterebbero raccapriccianti. E renderebbero ancora più drammatica la denuncia della sorella di Sangare: “Sharon sarebbe ancora viva se ci avessero ascoltate“, aveva detto la donna riferendosi a precedenti segnalazioni dei familiari dell’assassino circa la sua pericolosità. E forse, se le avessero ascoltate, a essere ancora viva non sarebbe solo Sharon.

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