lunedì, Settembre 16, 2024
HomeAttualitàMOLESTIE SUL LAVORO: 4 SU 5 SONO DONNE.

MOLESTIE SUL LAVORO: 4 SU 5 SONO DONNE.

L’Istat ha pubblicato uno studio dedicato alle molestie a sfondo sessuale sul lavoro.

Gli ultimi dati pubblicati fanno il punto sugli episodi integranti molestie sessuali in ufficio, presentando un quadro non rassicurante.

Oltre due milioni di persone le vittime. Più a rischio le giovanissime.

Nel 2022 e 2023 si stima che il 13,5 per cento delle donne di 15-70 anni le abbia subite, soprattutto le giovani: sguardi offensivi, offese, proposte inappropriate o molestie fisiche.

Le problematiche che possono inficiare un rapporto di lavoro sono davvero tante. Basti pensare, ad esempio, ai demansionamenti, o ai casi di mobbing o di diffamazione, oggi resi ancora più facili dagli strumenti informatici e dai social network.

La molestia e la violenza sono manifestazioni di potere. Sul luogo di lavoro subentra anche il potere del datore di lavoro di retribuire, e questo aumenta all’aumentare della precarietà.

Agisce poi anche il sistema di potere di genere e, infatti, più dell’81 per cento delle donne subisce molestie sul lavoro da parte di uomini, il 6,2 invece da parte di donne. 

L’autore è di solito un collega maschio, nel 37,3 per cento dei casi, o una persona con cui si ha a che fare nel corso dell’attività lavorativa, come un cliente, un paziente o uno studente (26,2%).

Non sono però casi isolati. I dati raccolti dall’Istat mostrano come le donne subiscano tali condotte in maniera reiterata, spesso più volte in un anno. Solo lo smart working ha prodotto una diminuzione dei casi.

Il fatto che integra molestie sessuali mira a violare, in modo discriminatorio, la dignità della vittima – di sesso femminile o maschile – instaurando di fatto un clima tossico, umiliante e degradante, con lo scopo di ottenere, solitamente, favori sessuali.

Tra gli esempi di molestie sessuali sul lavoro sono da annoverare i baci del collega troppo invadente, i pizzicotti, gli strofinamenti con parti del corpo, le carezze non richieste e ovviamente le aggressioni e le azioni ostili che possono anche sconfinare nel vero e proprio stupro (recente è il caso di una manager licenziata pur essendone la vittima).

Integrano molestie sessuali anche parole troppo ‘spinte’ in un complimento, frasi a doppio senso o allusioni, come pure i commenti volgari o gli scherzi a contenuto osceno. Basti pensare al selezionatore che promette il posto di lavoro, soltanto se la candidata accetta una proposta indecente o al capo che assicura un avanzamento di grado, soltanto in caso di accettazione di un rapporto sessuale.

Occorre prestare attenzione anche alle mail e alle lettere, o agli sguardi persistenti e provocatori.

molestie 1

La giurisprudenza ha più volte affrontato questo delicato tema, chiarendo che nella categoria in oggetto rientrano anche comportamenti non verbali molesti. Pertanto mantenere self control, educazione e rispetto in ufficio sarà la ricetta vincente per evitare possibili denunce o richieste di risarcimento danni. Ad oggi le denunce sono ancora pochissime.

Il sistema penale italiano non prevede una fattispecie ad hoc per molestie sessuali in ambito lavorativo, ma la giurisprudenza ha ricondotto tali sgradevoli atti a distinti reati, a seconda della gravità e delle modalità dei comportamenti molesti. Si ricorda la sentenza della Cassazione n. 36704 del 2014. Invece altra giurisprudenza ha configurato quale reato di violenza privata quei casi in cui la molestia sul lavoro si sia concretizzata nel ricattare la lavoratrice, ponendola più volte di fronte alla scelta tra il sottomettersi alle avances e il perdere il posto di lavoro.

Colei o colui che subisce atti e comportamenti che possono integrare gli estremi delle molestie sessuali, sarà certamente libero di denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine e intraprendere le vie legali, assistito da un avvocato penalista. Ovviamente maggiori saranno gli elementi di prova (ad es. foto, messaggi, registrazioni audio, testimonianze) e più alte saranno le probabilità di ottenere celermente giustizia, portando alla condanna il soggetto che si è reso penalmente responsabile di tali comportamenti.

Dalle molestie sessuali sul lavoro può scaturire una doppia responsabilità: penale, con il rischio di vedersi inflitta la condanna al carcere; civile, con il rischio di dover risarcire economicamente il danneggiato o la danneggiata.

La Cassazione ha offerto un orientamento guida: l’abuso sessuale è sempre causa di ferite, morali e psicologiche, che molto spesso non si sanano più.

A cura di Ivana Petrone

 

RELATED ARTICLES

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Eventi in programma

ULTIME 24 ORE