venerdì, Settembre 20, 2024
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MISSION IMPOSSIBLE?

Il libero pensiero di Luigi Mazzella 

 

Di fronte alla mediocrità intellettuale e alla pavidità etica sempre più imperanti nella società italiana ed occidentale contemporanea  non è fuori luogo  ricordare l’aforisma di un genio indiscusso, Albert Einstein: 

“Il mondo non sarà distrutto da quelli che fanno il male, ma da quelli che stanno a guardare senza fare niente”.

L’affermazione è, chiaramente e volutamente, paradossale e rivela lo sdegno irato dello scienziato  verso  gli ignavi e i vili che sono presenti in altissima percentuale in ogni società (e segnatamente in quella dell’Occidente caratterizzata dalla presenza di quattro (tra breve, cinque) menzogne assolutistiche, intolleranti e autoritarie: due (e presto tre) religiose e due politiche,  che con il loro silenzio si rendono complici  delle attività di odio e di  distruzione dell’umanità, coprendo sostanzialmente i crimini dei costruttori di armi, dei finanzieri  che li sostengono, degli agenti dell’intelligence, dei militari gallonati e degli uomini  politici che tutti i suddetti  lestofanti di prima linea  contribuiscono a mettere al vertice degli Stati per soddisfare, a fini di guadagno crescente,  le loro tendenze espansionistiche.

Naturalmente, osservando più da vicino la realtà in cui viviamo, possiamo renderci conto che tra i predetti criminali dei vertici politici, burocratici e bancari e i vigliacchi quidam de populo che tacciono per  vergognosa infingardaggine  o nel peggiore dei casi giustificano addirittura  l’operato criminale dei capi di cui si sentono sudditi proni,  condividendo e facendo proprie  le motivazioni propagandistiche strumentalmente diffuse da un sistema mass-mediatico profondamente corrotto,   i livelli di responsabilità per l’(auto)distruzione del Pianeta sono molto più articolati e complessi di quanto ipotizza lo scienziato, autore dell’aforisma. La massa dei responsabili è enorme, spaventosa.

C’è da inorridire, infatti, per ciò che si sente soprattutto nei salotti della borghesia cittadina dell’ occidente, soprattutto quella impiegatizia, infarcita della pseudo-cultura e della storia (ignominiosamente) falsa appresa in parrocchia, a scuola e in famiglia che trabocca di odio e induce all’avversione insanabile contro chi ha un pensiero libero, inevitabilmente diverso perché non conforme al mainstream mass-mediatico, orchestrato dalle banche e da Wall Street.

Gentildonne un tempo fintamente bionde e ridicolmente cotonate, oggi nonne con nipoti in sospetto di droga, funzionari e impiegati trasformati in automi  stereotipati da anni di “signorsì” burocratici a superiori gerarchici e a uomini politici da dozzina diventano indomabili guerrieri, sentono, come si diceva una volta, “l’ Achille in seno” e il fuoco indomabile della lotta, prorompono in fanatici encomi dell’inciampante Biden o dell’esagitato Macron, entrambi creati “in vitro” nei laboratori della CIA, scoprono di essere stati educati all’odio (e non all’amore, a sproposito evocato) per l’infedele, per il “senza Dio”, per l’agnostico, per il dubbioso, per il fascista (se comunista) e per il comunista (se fascista). Un bailamme di rancori  che si ritiene stupidamente  di poter sciogliere con talk-show sul nulla, incentrati soprattutto sul gossip di pretese celebrità dell’apparenza e del vuoto mentale e comportamentale  più assoluto.

Orbene, in questa aggregazione caotica di “fratelli-coltelli”, l’uomo saggio, attento a distinguere il grano dal loglio, insensibile, per razionalità congenita,  alle menzogne dei preti, degli uomini politici prezzolati, assetati di denaro e di potere, degli spioni corrotti e dei militari impettiti per una gloria solo vaneggiata (menzogne, tutte necessarie per la loro sopravvivenza a nostro danno) dovrebbe cercare “alleati” per il suo desiderio di pace, per il suo anelito a  una civile convivenza umana, per la sua volontà di solidarietà umana (dal latino “humanitas”) libera e non coatta, per il suo bisogno di condanna di tutte le aberrazioni religiose e ideologiche che fomentano la lotta e la guerra.

Domanda finale: è una mission impossible? Ai destinatari delle mie mail l’ardua sentenza!

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