‘La Russia esprime la sua volontà’, ovviamente l’ironia è spontanea.
Vladimir Putin, l’uomo che non ha tempo, il capo di stato più rifatto esteticamente. Sarà al governo della Russia per altri 6 anni. Dopo aver ostacolo e forse fatto uccidere qualsiasi avversario, si riconferma con un Plebiscito che sfiora il 90%; è il quinto mandato dopo già 24 anni trascorsi al potere, l’orizzonte ora è il 2030.
E lo zar, presentandosi in serata al quartiere generale della campagna elettorale, ha ringraziato i russi per la “totale fiducia”.
Lo Zar: ‘Saremo più forti e nessuno ci intimiderá e ci schiaccerà’.
La maratona elettorale è stata preseduta da alcune proteste, ha portato anche degli arresti ma nulla di così complicato per l’unico candidato.
Le coincidenze portano alla morte del suo più grande avversario, che Putin, non risparmia il suo dire:
Navalny: ‘Ero favorevole a scambiarlo’.
Le proteste anche all’estero con code davanti alle ambasciate quando era in programma la protesta attua dalla vedova del dissidente a Berlino. Inoltre, le proteste dei seguaci di Alexei Navalny, gli attacchi alle regioni di confine con l’Ucraina e un allarme droni sugli aeroporti di Mosca non hanno fermato lo Zar.
*Il capo del Cremlino si è aggiudicato tra l’87% e l’89% delle preferenze, con gli altre tre candidati-comparsa praticamente annientati. Il comunista Nikolai Kharitonov, in seconda posizione, si è fermato al 4,7%, quello di Gente Nuova, Vladislav Davankov, al 3,6% e quello del Partito liberaldemocratico Leonid Slutsky al 2,5%.*
L’affluenza alle urne è stimata ad oltre il 73%, rispetto al 67,5% registrato nelle precedenti presidenziali, nel 2018. Mentre si attende ancora il dato del voto elettronico.
Ora cosa accadrà per la Russia ma soprattutto cosa accadrà per il mondo che dovrà confrontarsi con un ‘giocatore individuale’? In attesa di nuove elezioni nel resto del mondo, questo voto quanto peserà sugli equilibri mondiali?
Un futuro con una fumata nera?
In attesa, lasciamo al popolo Russo, qualora né avesse il ‘diritto’, di festeggiare o di protestare.
