giovedì, Settembre 19, 2024
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McEnroe: “Sinner numero 1? Posizione difficile in un Paese come l’Italia”

Quarant’anni fa il Roland Garros vide una delle sconfitte più clamorose nella storia del tennis, quando John McEnroe, avanti di due set, venne rimontato da Ivan Lendl. Quella partita, giocata sulla stessa terra rossa che ora ospita le imprese di Jannik Sinner, segnò la fine delle speranze di McEnroe di vincere il prestigioso torneo parigino. Lo stesso John McEnroe, ora opinionista per Eurosport, ricorda con amarezza quella sconfitta attraverso le pagine del Corriere della Sera: “Preferirei non parlarne”, dice ridendo, “cerco di non pensarci, è il mio unico rimpianto”. Aggiunge che forse è stata una lezione di umiltà che lo ha reso una persona migliore, ma certamente non un tennista migliore. Nonostante tutto, McEnroe e Lendl oggi si trovano a giocare a golf insieme ogni tanto.

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Con il probabile avvento di Jannik Sinner come 29º numero uno della storia del tennis, McEnroe riflette su cosa significhi essere il numero uno in un paese come l’Italia: “L’Italia è un paese che conosco bene. Gli italiani sono passionali ed emotivi, mentre Jannik è serio e compassato. Essere numero uno lì può essere un ruolo dirompente”

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Sinner ha davanti una sfida importante: essere la faccia del tennis mondiale non è solo una questione sportiva. McEnroe avverte che la pressione e l’attenzione costante possono essere schiaccianti, ma spera che Sinner trovi modo di divertirsi nel ruolo di leader. Parlando del suo lavoro con Darren Cahill, McEnroe elogia il coach: “Cahill sta facendo un lavoro fantastico con Sinner. Dopo Agassi, Hewitt e Halep, Jannik è il quarto tennista che porta in vetta. I numeri parlano da soli: Sinner ha scelto il meglio”.

La semifinale tra Sinner e Carlos Alcaraz è molto attesa, con molti che vedono in questa rivalità il nuovo Federer-Nadal. McEnroe prevede un equilibrio delicato, considerando che entrambi arrivano da infortuni. Sinner, dice McEnroe, è destinato a vincere molti Slam, mentre Alcaraz lo è già. Riguardo alle condizioni di gioco, McEnroe critica duramente gli organizzatori del torneo per aver fatto giocare Novak Djokovic fino a tarda notte, causandogli un infortunio al menisco. “Vergognoso”, dichiara, sperando che i giocatori si facciano sentire di più.

Infine, su Rafael Nadal, McEnroe ritiene che nessuno possa dire a un fuoriclasse quando smettere: “Se continua anche l’anno prossimo, non vedo a rischio né l’immagine né l’eredità di Rafa”. Chi vincerà a Parigi? McEnroe pensa che tutto dipenderà dalla semifinale tra i “ragazzi terribili”, Sinner e Alcaraz. “Ce li hanno mandati gli dei del tennis”, conclude.

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