Da tempo si vocifera sull’interesse dimostrato dalla figlia maggiore di Silvio Berlusconi, Marina, per una ristrutturazione profonda del partito fondato dal Cavaliere. In passato, il suo illustre padre aveva cercato di coinvolgerla maggiormente nelle vicende del partito, e la considerava la persona giusta per sostituirlo alla guida di Forza Italia. Ma lei aveva sempre rifiutato, preferendo restare dietro le quinte e non impegnarsi apertamente nella politica attiva. Ma, si sa, c’è uno strettissimo legame fra i figli di Berlusconi e la creatura con la quale il Cavaliere ha cambiato la storia d’Italia. E Marina, che è una donna molto intelligente e pragmatica, non lo può ignorare. Forza Italia ha un peso politico ancora notevole ed è indelebilmente legata al nome dei Berlusconi, che ai figli piaccia oppure no. E forse a Marina comincia a interessare più che in passato. Solo che la sua visione sul futuro del partito si discosta in parte da quella di Antonio Tajani, che oltretutto sarebbe troppo allineato alle posizioni di Giorgia Meloni sino a essere visto come una specie di vassallo dalla Premier.
Marina ha sempre espresso una posizione più liberal, molto attenta ai diritti civili, più “modernista”. Non a caso ha rivelato al Corriere della Sera, in un’intervista di qualche tempo fa, di sentirsi più vicina alle posizioni della “sinistra di buon senso” che a quelle dei capataz attuali di Forza Italia, molto più conservatori sui temi etici. Chissà cosa ne penserebbe Silvio, se fosse ancora qui per dare un suo parere. Lui adorava la figlia, e probabilmente le darebbe carta bianca pur non essendo completamente d’accordo con le sue posizioni. Sia come sia, il Cavaliere fa parte del passato e Forza Italia deve guardare al futuro. Marina non ignora che Tajani sia riuscito a tenere in vita il partito e in parte a rivitalizzarlo, ma è preoccupata dalla distribuzione del voto: il partito che fu del padre, infatti, raccoglie consensi soprattutto al Sud. E lei vorrebbe cambiare questo trend e riprendere una posizione importante nel Nord-Est locomotiva economica d’Italia. Per operare questa ristrutturazione e portare a un nuovo cambo di passo per il partito, Marina e Piersilvio hanno deciso di partire da un vecchio pallino del padre: i casting. Che in politica come nello spettacolo equivalgono nella ricerca di facce nuove, di protagonisti in grado di dare nuova linfa a Forza Italia.
A Silvio i casting piacevano tanto e ne faceva spesso. A volte si innamorava di qualcuno per poi cambiare idea in fretta. Altre prendeva clamorosi abbagli che spesso si sono risolti in successivi “tradimenti” da parte dei prescelti. Altre ancora le scelte si rivelavano vincenti. Ora i due eredi del Cavaliere hanno deciso di imitare il padre e di dare una “svecchiata” al partito. Non contro Tajani, al quale vengono riconosciute la correttezza e anche i buoni risultati ottenuti. In realtà Marina in primis, e Piersilvio a ruota, cercano uno slancio nuovo che dia a un partito che già si è dimostrato vivo di effettuare un ulteriore scatto e di modernizzarsi. Per questo si vocifera di incontri dei rampolli della “casa reale” con politici del centrodestra, imprenditori e manager. Volti nuovi per una linea politica parzialmente nuova, più dinamica e adatta ai tempi: è questa l’idea di Marina e del fratello. Nel frattempo Tajani non si è fermato: lavora sulle amministrative e stringe accordi in giro per l’Italia. Ci sono in discussione anche i possibili rientri di alcuni ex che si erano allontanati dal partito: pare che Tajani abbia dato l’ok per Mariastella Gelmini ed Enrico Costa, mentre per Mara Carfagna ci sarebbe un no categorico.
