domenica, Settembre 8, 2024
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L’Italia e i suoi bradisismi…

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Non è una novità che il Paese sia minacciato in più di una zona da fenomeni tellurici. L’intensità e la frequenza degli stessi è di rilevanza tale da non consentire di dormire sonni tranquilli a molte persone. Succede soprattutto per chi vive nelle zone che gli esperti ritengono più vicine ai probabili epicentri di episodi di tal genere. Senza contare i fenomeni atmosferici fuori misura, come l’abbondanza delle piogge e il calore straordinario del sole, sempre più frequenti. Sono gli stessi che danno l’idea di avere scelto delle zone del Paese dove manifestarsi sempre più spesso e con proporzioni aumentate. Se ne sta avendo conferma in queste ore, quando i Campi Flegrei stanno ricevendo dal sottosuolo notevoli spinte. Esse sono talmente forti da modificare in maniera tanto rilevante l’altimetria dello stesso da renderla visibile a occhio nudo. Esiste, anche esso ormai da quel di, un altro tipo di movimento pericoloso, non del territorio, che accompagna il cammino degli italiani nel percorso della storia. É costituito da tanti episodi che, fin quando l’apparato sociale li tollererà – consentire mai, almeno ufficialmente, nb. – restano nel limbo. Hanno pertanto modo di evidenziare la loro problematica seguendo un approccio alla stessa decisamente singolare.

Non per tali loro peculiarità devono essere considerati dall’apparato sociale meno pericolosi degli originali e combattuti in maniera meno dura. Per illustrarli nella maniera più semplice e identificabile, subito e senza tema di smentita, potrebbe essere valida la definizione di “terremoti politici e sociali”. Da precisare che gli stessi non si verificano solo nel Paese, ma in esso sono diffusi con un’intensità, purtroppo considerevole. C’è di più. Quegli stessi fatti, per prassi consolidata, vengono fiutati dai canali dell’informazione con l’anticipo necessario. Con maggior precisione, ciò accade quando in vista ci sono tornate elettorali di qualsiasi genere e importanza. Di solito gli sviluppi di quegli stessi fatti accompagnano gli italiani fino alla chiusura delle urne. Il più delle volte recano danno al territorio, che per l’occasione si identifica con il Paese, con spallate che superano in potenza le scosse telluriche e i diluvi. Questi ultimi sono definibili, se non proprio universali, di portata tale da farsi ricordare.

Al momento in Italia, sprigionati dai contenitori dove erano rinchiusi, stanno venendo fuori una miriade di quelli che un tempo erano denominati scandali. Solo per riferirsi ai più importante tra gli stessi, basterà concentrare il pensiero su quanto sta accadendo in Liguria e, da qualche giorno, anche a Milano. In effetti, seppure non in forma conclamata, è dai tempi del crollo del ponte Morandi che sono cominciate a circolare, seppure a bocca mezza chiusa, notizie di appalti assegnati con procedure non proprio trasparenti.

Essi riguardano tutto quanto possa essere messo in relazione con lo stesso. A parte la sua costruzione, perchè ormai lontana nel tempo, venne fuori che dalla manutenzione di quell’ opera alla cura del verde piantato intorno a esso nei punti dedicati, tutto l’apparato che girava intorno a quel ponte sapeva bene che c’erano dei pour boir da corrispondere a chi gestiva dall’alto quelle procedure. È di queste ore la notizia di “compensi corrisposti senza contropartita” gestiti, tra Milano e Cortina, dal comitato che dovrà far funzionare le prossime Olimpiadi Invernali.

Non è certamente finita qui la serie di movimenti a dir poco turbolenti. Bene fa il Governo a rivedere il sistema tributario del Paese, tentando una ripartizione più equa sia delle imposte che delle tasse. Se le casse dello stato restano quelle attuali, bucate oramai da tempo, il problema potrà essere difficilmente risolto. Per completezza, se a mettere in fuga quanti vogliono assaltare la diligenza Italia sono essi stessi tra i partecipanti alla spartizione del maltolto, non ci sarà redditometro che tenga. Non si andrà oltre la soglia dei pannicelli caldi e dei loro trascurabili effetti.

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