Si parla molto di inflazione in Australia. Ma cos’e’ l’inflazione? In breve parole e’ eccessivo aumento nell’emissione della carta moneta aurea e svalutazione del suo potere d’acquisto. Ora in Australia s’e’ dimezzata un po’ e si trova al 4,1% mentre tre mesi fa era al 4,3%. Certo, non e’ una grande cosa, pero’ e’ necessario che dia incoraggianti segnali. Nonostante questo i prezzi al consumo sono aumentati dello O,6%. Abbassare i prezzi non e’ facile anche perche’ negli ultimi tempi si produce di meno a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli, delle alluvioni nello stato del Queensland. C’è pure da aggiungere che dall’estero arriva tutto con eccessivi ritardi. Infatti, molti supermercati (molti gestiti anche da italiani) esauriscono certi prodotti ed alzano il prezzo. Il cliente (consumatore) se lo vuole comprare lo deve pagare quasi il doppio.
Questo comportamento non e’ per niente giusto e nemmeno giustificabile. Infatti, durante il periodo della pandemia, i supermercati hanno fatto buoni profitti. Il capitalismo, bisogna avere il coraggio di dirlo, sfrutta qualsiasi occasione per accumulare soldi. Chiaramente a loro non interessa se la classe “povera” si trova in difficolta’ ed e’ costretta a spendere tutti i soldi della bustina settimanale o mensile. Ecco perche’ le vendite sono diminuite quasi in tutti i settori, eccetto quello alimentare. Sono calati un po’ gli articoli per la casa.
La popolazione ha raggiunto 27 milioni di abitanti e le abitazioni non sono sufficienti. Bisogna costruire nuove case, ma manca il materiale e la manodopera, gli operai specializzati. Adesso speriamo che scendano pure i tassi d’interesse. Le banche, come sappiamo, non fanno miracoli.
