lunedì, Settembre 16, 2024
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L’iconica Birkin di Hermès compie 40 anni

La storia della Birkin di Hermès nasce dal caso. Fu Jane Birkin ad ispirare la borsa più famosa del mondo. Galeotto fu un incontro tra l’attrice e Jean-Louis Dumas, allora presidente della maison. E’ il 1983 e, a bordo di un volo Air France Parigi-Londra, ad una giovane Jane Birkin cade una borsa piena di fogli che si riversano ai piedi di Jean-Louis Dumas, presidente – oltre che direttore artistico – della maison Hermès, seduto accanto a lei. A quel punto, presa dallo sconforto, sembra che Jane esclami: «Nessuna agenda e nessuna borsa riescono a contenere tutti i miei fogli». Detto fatto. Durante la tratta il designer abbozza una borsa dalla silhouette rettangolare capiente, robusta, con un nome praticamente già scritto. Dumas si propone di creare un nuovo accessorio, capiente e al contempo elegante, una maxi bag abbastanza comoda per affrontare qualsiasi spostamento, senza però rinunciare allo stile. Il modello, però, non nasce ex novo,  ma dall’elaborazione di una borsa d’archivio Hermès nata verso il 1900 e dal nome Haut à Courroie. Pare che la maison francese ci abbia impiegato solo qualche settimana per realizzare il primo prototipo di quello che poi sarebbe diventato l’oggetto del desiderio di molti, che oggi, a distanza di 40 anni, continua a dettare legge nello street style come nelle aste.

Cantante, compositrice, attrice e regista. Jane Birkin è stata tutto questo, ma anche molto di più. Non a caso poche ore dopo la sua scomparsa, avvenuta domenica 16 luglio, il presidente francese Emmanuel Macron l’ha omaggiata con il titolo di “icona”. Se la sua voce e il suo volto resteranno per sempre impressi nella storia della musica e del cinema, il suo nome sarà legato per l’eternità al mondo della moda perché appartiene alla borsa griffata più desiderata di sempre: la Birkin di Hermès.

La prima Birkin bag fu arancione, da sempre colore simbolo del brand. Il motivo? Anche qui ci vanno di mezzo una serie di vicende fortuite risalenti al periodo tra gli Anni ’40 e i primi ’50: la seconda guerra mondiale aveva causato una carenza di materie prime, tra cui i coloranti crema e senape che fino a quel momento avevano rivestito le scatole della maison. Così Emile Maurice Hermès, nipote del fondatore all’epoca alla guida del marchio, dovette ripiegare su una delle poche tinte disponibili, ovvero una vivace tonalità di arancione. Nel tempo le vibranti confezioni sono diventate degli elementi identificativi e chiunque vedendole le associa al marchio francese.

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Oltre alla prima Birkin arancione, la cantante di “Je t’aime…moi non plus” ne ha possedute altre della stessa linea che hanno riscosso altrettanto successo. Tra queste, una in pelle nera che nel 2011 è stata messa all’asta per raccogliere i fondi destinati alle vittime del terremoto del Tohoku in Giappone. La borsa è stata venduta con tanto di rosari buddisti e colorati ciondoli con cui Jane amava personalizzare i suoi accessori. Restando in tema, molte altre Birkin nel corso dei decenni sono state battute all’asta, con offerte da record che hanno contribuito a costruire il mito di questa it-bag. C’è stata, ad esempio, la Nilo Crocodile realizzata in pelle di coccodrillo albino e decorata da ben 245 diamanti. A venderla, durante l’asta organizzata a Hong Kong da Christie’s nel 2016, è stato un anonimo collezionista asiatico alla cifra di 300.168 dollari.

Per un po’ questo prezioso pezzo è stato il modello della linea più caro mai venduto al mondo. Almeno fino all’anno successivo, quando una stessa versione è stata battuta per poco meno di 400 mila dollari. Al di fuori delle aste il costo di partenza di una Birkin è di circa 8 mila euro e può arrivare a più di 120 mila. Ma anche per chi è disposto a pagare queste cifre da capogiro, acquistarla è tutt’altro che semplice: ci sono lunghe liste d’attesa che variano da alcuni mesi fino a due o tre anni, in base alla scelta dei materiali e dei colori.

Per acquistarla, infatti, occorre, innanzitutto, dotarsi di una grande dose di pazienza. La questione “lista d’attesa” è stata al centro di grandi dibattiti; è molto raro, comunque, entrare in un negozio per acquistare una Birkin ed uscire, nello stesso momento, con la borsa tra le mani. Le vendite vengono centellinate e la domanda supera l’offerta (ne vengono prodotti pochi esemplari), motivo per cui è necessario un periodo di tempo che va tendenzialmente dagli 8 mesi in su per prenotarla e averla, anche a seconda del modello che si è intenzionati ad acquistare.

Durante questo periodo, è facile che la maison vi contatti per chiedervi se siete ancora interessati all’acquisto, proprio perché le persone “in lista” sono moltissime. Oltre all’attesa, è bene sapere che comprare una Birkin significa andare incontro a una spesa che, sì, significa un investimento, ma che sul momento è impegnativa.

La borsa può costare da 6.800 euro a 126mila euro, in base al modello scelto; le dimensioni di una Birkin sono tre, si va dalla 25 alla 30 fino alla 35, dalla più piccola alla più grande. I materiali di cui è composta sono esclusivi e ricercati: concia interamente vegetale per un cuoio dalla morbidezza più unica che insolita; è prodotta in una gamma di diversi colori ma quelli più venduti sono arancio Hermès e nero.

A cura di Ivana Petrone

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