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La rabbia di Giulia commuove tutti: “Voglio essere libera”. Il brano che sta spopolando sul web

di Glicine Benedetti

Giulia Mei, dopo la sua partecipazione a X Factor 2024, ha lanciato il video del suo singolo “Bandiera”, già in radio e disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 24 novembre 2023. La scelta della data non è casuale, in quanto coincide con la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, calcando la mano sul messaggio forte e significativo del brano. Bandiera è stato recentemente il brano vincitore del Premio della Critica a Voci per la Libertà – Amnesty International 2024. Del singolo, Giulia racconta: “Questa non è una canzone, è uno sfogo senza mezzi termini, il mio, di me Giulia, di me donna. Esattamente io che torno a casa a Milano col cuore in gola, io che rispondo in direct ai paternalismi di chi mi spiega come mostrare il mio corpo, io che ho paura dei compleanni perché vivo l’invecchiamento come una colpa, io che vivo la mia sessualità come uno stigma e ci ho dovuto pensare un bel po’ prima di pubblicare questo pezzo, perché la sessualità di una donna è bella e buona solo quando non si entra nei dettagli. Ma sono proprio i dettagli di essere donna che mi interessano, quelli di cui non si parla mai, quelli sottopelle che però fanno male, fanno male da secoli, da occidente a oriente. Sono i particolari di una quotidianità invivibile e inconciliabile con una libertà di plastica che fa notizia ma che non mi protegge dagli abusi. Io voglio solo una libertà che mi accompagni sotto casa, che mi faccia sentire così orgogliosa della mia fica da portarmela addosso come una bandiera, una cazzo di bandiera che faccia luce in mezzo al buio più totale”.

Un manifesto di un approccio moderno al femminismo, un racconto senza filtri di cosa significhi essere donna nel 2024. L’incipit è una citazione da Giorgio Gaber, Giulia scrive “libera, voglio essere libera” mentre lui scrive “voglio essere libero, libero come un uomo”. Quel che mette tristezza è che quel brano è del 1970. Lei risponde così: “E’ preoccupante non tanto che la mia frase sia attuale ma che quella di Giorgio Gaber sia così schifosamente attualeBandiera parla di me donna ma anche delle persone in generale. Siamo coinvolti in un cammino infinito che fa paura ma pensare che c’è ancora grido di rivoluzione umana dà speranza”.

BANDIERA – IL TESTO

Libera, voglio essere libera

di non portare o portare un velo

truccarmi tantissimo,

non depilarmi per mesi, per anni.

Libera, voglio essere libera

di uscire la sera, tornare da sola

senza la paura

persino del tipo della spazzatura.

Di fare un figlio anche quarant’anni

di divorziare e poi risposarmi

amare un uomo con dieci anni in meno

che mi vuole bene, bene davvero

fare l’amore, girare un porno

cambiare letto pure ogni giorno.

E di morire come mi pare

non massacrata da un criminale

non dalle pietre di un titolista

né dalle carte di un penalista

dai timorati figli di Dio

che sputano merda e premono invio.

Della mia fica faró moneta

o simulacro di nuova vita

delle mie mani faró cantieri

o fragilissimi tulipani

della mia vita faró una bandiera

che brillerà nella notte scura

della mia vita faró una bandiera

che brillerà nella notte nera.

Libera, prima o poi sarò libera

quando la guerra sarà finita

ritorneremo tutte alla vita.

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