giovedì, Settembre 19, 2024
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LA NINFA DI GIOVAN BATTISTA LOMBARDI

Fu Camilla Facchi Fè d’Ostiani a commissionare nel 1858 la Ninfa allo scultore bresciano Lombardi per collocarla fra le pareti dorate delle terme di Palazzo Facchi a Brescia. Lascreenshot 20240908 115441 chrome scultura di Lombardi riscosse fin da subito un eccellente riscontro da parte del pubblico e della critica. La giovane ninfa ha un volto caratterizzato da lineamenti idealizzati. Lo scultore ferma la sua posa nel tempo mentre sta entrando con i piedi in un corso d’acqua. Priva di vesti, trattiene con le mani un tessuto drappeggiato che di lì a poco lascerà scivolare lungo il fianco. Il contatto diretto conscreenshot 20240908 115453 chrome l’acqua fredda che sfiora con la punta del piede sembra la faccia desistere dall’immergersi completamente.

Ha il capo decorato con un diadema di perle che culmina con una conchiglia che identifica il suo status mitologico. La presenza delle perle e della conchiglia rimandano direttamente col pensiero alla mitologia greca. Le perle infatti furono generate dalla schiuma del mare che aveva generato la dea dell’amore, Venere. Anche la conchiglia è un chiaro rimando a Venere che approda a riva stando in piedi proprio sopra una grande conchiglia.screenshot 20240908 115431 chrome La bravura di Lombardi si vede nel rendere trasparenti le acque che scorrono sopra la punta del piede della Ninfa, nella morbidezza delle carni, nell’acconciatura raccolta e nel drappeggio dell’abito che sta per caderle dalle mani. Un’opera elegante, raffinata e che conquista per la sua naturalezza.

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