LA MIA TRISTEZZA
di MEHMET RREMA
TRADUCE IN ITALIANO MARIA TERESA LIUZZO
(DIRETTORE E FONDATORE DELLA RIVISTA DI CULTURA INTERNAZIONALE ”LE MUSE” – ITALIA)
Le lancette dell’orologio sono bloccate
come scorpioni nel deserto.
Il tempo divora se stesso
e si consuma macerando.
La medesima sorte tocca all’Umanità
sbranata dagli inganni e dai dolori.
Gode l’anima fetente della società.
Il pane è appena sfornato.
I campi di grano di Kurizdala
ruggiscono al solleone.
”Ti amo così tanto”, – ha detto lei,
saltando come un gatto sul tuo braccio.
Gli ”scorpioni” dell’orologio hanno perso l’orientamento.
Fugge e si frantuma il tempo,
inesorabilmente,
a velocità supersonica.
E’ il nostro momento, dove vai?
Dal mare si solleva una montagna.
Un vecchio, con in mano la macchina fotografica
chiede al fotografo di immortalare le rughe del suo viso.
No, questo non è l’originale
non è quello della giovinezza, né dei leoni felici nella savana.
Allora i miei sogni erano verdi come l’erba,
la faccia liscia come una mela,
ho con me il vecchio rullino,
trovami per favore l’originale.
Nelle ultime foto non mi riconosco.
Invece del grano ”crescono” gli agricoltori,
languisce come un’ombra la tristezza.
Su un altro pianeta, le stelle sono in concerto.
Da qualche parte del mondo,
la ”rivoluzione in miniatura”
giocando una partita a scacchi chiude i conti.
La vita si burla dell’ironia e del sarcasmo:
ci deride come burattini.
Che amara tristezza, la solitudine, tesoro!
I capelli sono diventati bianchi
come i sogni delle nuvole.
Siamo nati dalla creta
e a lei torneremo mascherati di inganni e di paure.
Nessuno va in giro come un tempo.
Ci incontriamo come due sconosciuti
allo specchio.
Lo guardiamo con disprezzo.
Siamo soltanto la bugia del suo riflesso.
Singhiozzano sulla siepe
i petali scoloriti di una rosa,
oltraggiati dal vento.
L’età è soltanto un dato anagrafico.
La melodia di un sorriso ci consola.
Ehi, amore
non avere paura degli anni.
Quel ”giorno” non ti servirà a nulla la bellezza.
M.R.