domenica, Settembre 8, 2024
HomeCuriosità & FreeNewsLa Harris è davvero davanti a Trump nei sondaggi? Ecco perché è...

La Harris è davvero davanti a Trump nei sondaggi? Ecco perché è lecito avere dubbi

Appena Kamala Harris ha preso il posto di Joe Biden come candidata in pectore alla presidenza degli Stati Uniti, è partita una robusta campagna a suo favore da parte dei finanziatori democratici e dei giornali progressisti. Non solo in America, ma anche qui in Italia. Oggi molti quotidiani titolano che la Harris, secondo il primo sondaggio realizzato da Reuters dopo che è subentrata al Presidente uscente nella corsa elettorale, sarebbe in vantaggio addirittura di due punti su Donald Trump. Sarà, ma ci permettiamo di dubitarne. Il perché è presto detto. In tutti gli altri sondaggi realizzati negli ultimi giorni, quando era già noto il ritiro di Biden, la Harris era data in svantaggio rispetto a The Donald con percentuali da 2 a 4 punti. Che in termini di voti, rappresentano una montagna da scalare: tra i 2.2 milioni e i 4.4. Ora, anche i più ottimisti fra i commentatori di area Dem in questi giorni hanno fatto analisi in cui riconoscono che il tycoon sarebbe in vantaggio e che la Harris, anche se ha delle chance, appare ancora sfavorita.

harris trump

Poi è iniziata la grancassa dei giornali progressisti. Che hanno iniziato con il dire che la Harris avrebbe raccolto finanziamenti record. Senza ricordare, però, che si tratta soprattutto dei fondi bloccati in precedenza dai finanziatori per spingere Biden a rinunciare a correre per la Casa Bianca. In pratica, la maggior parte del flusso di denaro per la Harris consiste in fondi che c’erano già e sono stati sbloccati. Il che infatti ha scatenato le proteste dei Repubblicani. A parte questo, i numeri del sondaggio Reuters sembrano arrivare a puntino per spingere la campagna della candidata Dem. E lasciano perplessi. Perché se è vero che il divario che divideva Trump da Biden con la Harris come contendente si è assottigliato, è anche vero che sembra improbabile che in un giorno fra i 4 e i 6 milioni di elettori abbiano scelto di cambiare casacca e di passare dal campo repubblicano a quello avverso. Dubbi che crescono con altre due considerazioni: innanzitutto, ora veniamo a sapere che il reale divario fra il tycoon e il Presidente ancora in carica sarebbe stato di 7 punti, e non di 2 o 3 come riferito sino al momento del ritiro di Biden. E proprio quei 7 punti avrebbero convinto il vecchio Joe a non ricandidarsi.

robert kennedy jr

Poi, nel sondaggio Reuters c’è un dato un po’ strano. Ed è quello della “corsa a tre”, nella quale oltre ai due contendenti viene considerato anche Robert Kennedy jr., che raccoglierebbe l’8% dei consensi. Un dato molto difficile da raggiungere in uno scontro così polarizzato per un candidato alternativo ai due contendenti. E che comunque non avrebbe grande significato nella distribuzione dei delegati negli Stati in bilico, che sono quelli in cui si deciderà il risultato delle elezioni. Eppure, secondo il sondaggio Reuters Kennedy, pur appartenendo ai democratici, toglierebbe voti praticamente solo a Trump, che finirebbe a 4 punti dalla Harris. Insomma, rispetto ai sondaggi elettorali che davano Trump in vantaggio di quasi 8 milioni di voti su Biden (dato mai pubblicato prima ed emerso solo dopo il ritiro dell’attuale Presidente), ora si passerebbe a un vantaggio per la Harris di 4 milioni di voti. Ora, se è vero che indubbamente con l’avvento di Kamala i Dem hanno recuperato terreno e possono giocarsi le loro carte, è anche vero che questi numeri sono un po’ sospetti. D’altronde si sa, i sondaggi servono anche a questo. A creare un clima intorno alle elezioni. Vedremo se gli elettori americani si lasceranno influenzare.

RELATED ARTICLES

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Eventi in programma

ULTIME 24 ORE