lunedì, Settembre 16, 2024
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La fiducia, sentimento e ricchezza immateriale o qualcosa che ricorda i due?

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Appunti e spunti da Ponte di Domenico Ocone 

 

Se si potesse fare il paragone tra quanto sta accadendo in Italia e, per alcuni aspetti, negli altri paesi della UE, esso potrebbe prendere forma tra lo stato di “salute” finanziaria dei suoi abitanti e un capo di vestiario sempre di moda, l’ impermeabile double face.

Proprio in questi giorni chiunque, o perchè lo apprende dai mezzi dell’ informazione o perchè è in qualche modo coinvolto con quanto sarà descritto di seguito, sta iniziando a conoscere.

Più precisamente, che è in corso negli uitimi mesi qualcosa che ricorda l’arrampicata sull” albero della cuccagna o la corsa senza regole per occupare “li meglio posti” al fine di guardare bene uno spettacolo qualsiasi.La vicenda è in realtà collegata alla terza emissione di titoli di Stato, per alcune loro caratteristiche definibili “mirati”.

Con essi il Tesoro ha emesso una versione di Titoli del Debito Pubblico particolarmente arricchita, definita Valore. Tale emissione è ben corredata di incentivi e bonus oltre al buon rendimento di base degli stessi. Ancora una volta la domanda di quei titoli, studiati con particolare attenzione per soddisfare i desiderata dei piccoli risparmiatori, si sta dimostrando più che nutrita, superando di gran lunga l’offerta.

Si aggiunga a tutto ciò che la campagna pubblicitaria televisiva che la sostiene, come quelle utilizzate per le emissioni precedenti, è calibrata minuziosamente sui potenziali acquirenti, primi tra loro gli appartenenti al ceto medio.

Il capo sartoriale è pronto così per essere indossato.

La vicenda appena descritta rappresenta una serie di comportamenti che, a una osservazione non ben focalizzata, può apparire piena di contraddizioni. In effetti non passa settimana che il numero degli Italiani “nuovi poveri” non aumenti, secondo le rilevazioni ufficiali, e con loro tutti i colpi devastanti sparati dall’ inflazione.

Dall’aumento dei prezzi al consumo dovuto alla loro stessa dinamica naturale, a cui si aggiunge il mancato adeguamento delle retribuzioni al mutato costo della vita accennato sono alcune tra le cause più importanti di tale fenomeno. Esso è sotto gli occhi di tutti e chi è caduto tra le sue spire, per ora non riesce a venirne fuori.

Un altro dato verificabile senza sforzo è la forte e difficilmente scalfibile propensione al risparmio degli italiani. Un tentativo di interpretare senza voli di fantasia tale situazione può essere quello di verificare la validità dell’affermazione che l’aumento della percentuale di reddito che non viene consumato continua a aumentare, però nella disponibilità di un numero sempre più limitato di persone.

È necessario aggiungere che, tra la fine dello scorso anno e l’inizio di quello in corso da poco, si è alzato un vento non forte ma in grado di spazzare via un pò della nebbia che nell’ ultimo triennio si è addensata su tutta l’Europa.

Di conseguenza, almeno in maniera simile, se non più consistente, è accaduto lo stesso sull’ Italia. Fiducia, questo è il nome di quel vento che è una delle risorse occulte del genere umano. Se ben riposta e quindi concessa, consente a coloro che ne fanno uso, nel caso di specie gli Italiani, di realizzare ciò che a Napoli si dice “friggere con l’acqua” e a Parigi “dipingere il cielo”.

Entrambi le espressioni valgono per indicare questioni al limite della possibilità di essere risolte. Rimanendo concentrati sulle situazioni economiche e finanziarie del Paese, non si può negare che molto del risparmio italiano e non solo, stava rimanendo parcheggiato su conti correnti bancari e postali, rendendo zero o quasi. Ciò faceva ritornare con la mente ai soldi conservati nel materasso o sotto al mattone, usanze tipiche di una società contadina e artigianale, che diffidava per ipotesi di tutti e di tutto ciò che interloquivano con essa

Attualmente l’Italia, per essa il Governo, sta facendo indirettamente pressione sull’opinione pubblica- giusto quanto descritto in apertura -per sciogliere i lacci e i lacciuoli che frenano gli investimenti, nel Paese soprattutto, ma anche fuori dei suoi confini. Sempre se le aziende interessate abbiano sede e quindi versino il dovuto al Fisco in Italia. Per non lasciare nulla o quasi dietro le spalle, se quanto messo da parte anche in modo non diretto, vale a dire mediante l’ acquisto di debito pubblico, continuerà a finanziare gli investimenti pubblici e privati, riprenderà a essere soddisfatto in concreto uno dei principi adottati dagli economisti classici.

È quello che afferma che, all’interno di un qualsiasi sistema economico, la quantità di denaro non spesa deve essere considerata come investita.

Da cui l’equazione: Risparmio = Investimento, che nella sala biliardo del dopolavoro più volte è stata commentata: “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”.

Riconoscendo però che quasi sempre avesse avuto ragione il Capostazione in pensione quando completava quell’ espressione di sfiducia con un lapidario “non sempre”.

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