lunedì, Settembre 16, 2024
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L’ ultima love story di stato non si é rivelata un debutto. Fin dalla notte dei tempi quei copioni sono stati adattati e e messi in scena dai governanti di turno.

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Il Romanzo Ministeriale, scritto a quattro mani dall’ex Ministro della Cultura Sangiuliano e dalla Signora Boccia, è quasi pronto a essere messo in vendita nelle edicole e nelle librerie, mentre l’eco della question è ancora avvertibile in modo più che chiaro. Più che di un gossip sarebbe opportuno definirlo un “inciucio” alla napoletana maniera. Non suonerebbe male se, durante la sua presentazione, fosse accompagnato da un commento musicale del genere “Tammurriata nera”, giusto per inquadrare come merita la qualità dell’accaduto. Probabilmente, come presentazione, quanto scritto fin qui suonerà fin troppo immediato, ma la vicenda viaggia proprio su questa lunghezza d’onda. Quello che segue ha la pretesa di essere la voce fuori campo, quella che si ascolta quando i riflettori puntati sull’ evento sono stati diminuiti per buona parte della loro potenza. Tutti i mezzi dell’informazione si sono scatenati Intorno ai due presunti “fidanzati”, giocando d’anticipo e colorando a modo loro la vicenda, così da colpire ai fianchi i rotocalchi. Quindi la prima conclusione è che, agli inizi del terzo millennio, facciano ancora colpo su buona parte degli italiani i “fotoromanzi” raffrontabili (?) alla storia tra Antonio e Cleopatra. “Cherchez la femme”, iniziarono a dire i Francesi ai tempi de la Belle Epoque, non sconfessandolo mai.
In campagna, in circostanze del genere, gli agricoltori fanno ricorso al caso del fuoco e della paglia. Se messi vicino, la paglia finisce con l’ardere inevitabilmente. Questi fin’ora accennati sono episodi che possono essere interpretati addirittura con sceneggiate di infimo livello. Le stesse non rendono ragione, soprattutto in questo momento, al Paese, soprattutto nel confronto con i suoi interlocutori esteri, a qualsiasi categoria essi appartengano. In tal modo l’esecutivo esce dalla vicenda depauperato di un ministro bene o male rodato, e “arricchito” dall’ aggirarsi nei luoghi a esso riservati dall’ennesimo personaggio, solo per caso di genere femminile, appartenente a una categoria particolare di “frequentatori”. È quella che, in prossimità del Vesuvio, è definita degli “strascinafazzenn”, mentre sul Dizionario Garzanti é meglio illustrata come dei “faccendiere”. É questa una categoria che vorrebbe essere una versione Italiana dei lobbisti considerati dalla cultura anglosassone. Quanto è successo è destinato a attirare ancora per un tempo consistente, se è vero come è vero che ieri i quotidiani nazionali “sbattevano” ancora la vicenda sulle loro prime pagine. Passi che doverosamente i mezzi dell’ informazione che ieri, subito dopo le dimissioni di Sangiuliano, si é insediato in sua vece Alessandro Giuli. Ancora una volta l’Italia e l’Europa stanno a guardare. Con essi non è escluso che provino in tal senso altre parti del mondo.

 

 

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