giovedì, Settembre 19, 2024
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In un modo o nell’ altro, in questo mondo tutto o quasi cede prima o poi il proprio posto.

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La settimana appena iniziata, se avesse un sapore, lo si potrebbe definire dolce con punte di amaro. Abbastanza simile a quello di alcuni frutti molto dolci nella loro parte più esterna e man mano sempre meno gradevoli quanto più si va a addentare la parte vicino al nocciolo. Riavvolgendo il nastro della cronaca di questa estate, peraltro ancora in pieno vigore, se ne trae l’ idea che la nave delle vacanze, doppiato il capo del loro clou, i giorni di metà agosto, ora cominci a navigare verso la riva fresca, spinta dall’arrivo imminente dell’autunno. È evidente che sono tanti i modi in cui lo stesso potrà presentarsi, con la tradizionale forma di frizione tra caldo e freddo, tra asciutto e bagnato dalla pioggia. Confermerà ancora una volta la sua validità quanto suole ripetere chi vive e lavora nei campi, cioè:” autunno, ti intravedo nel vento di agosto”.
Quella gente rustica sa comunque che deve rispettare i ritmi naturali delle piante, quindi dissodare per tempo il terreno come hanno fatto le generazioni che la hanno preceduta. Tanto vale per ogni tipo di ordinamento colturale, pertanto macchine avanti tutta. Non così, e non è intralcio di poco conto, sta avvenendo per le realtà produttive di altro genere, quelle operate solitamente al chiuso e particolarmente interdipenti tra esse stesse. Succede che si è talmente allargato il conflitto. definibile ormai quasi di tutti contro tutti, che un mercato che faceva intravedere un futuro decisamente interessante, a causa della mancanza di componentistica di importazione, non riesca a tener fede agli impegni assunti con la clientela. Un solo caso basta a rendere chiaro il concetto: il forte rallentamento della produzione di semiconduttori a Taiwan che sta mettendo in forte disagio i costruttori di automobili di diversi paesi, e ciò a prescindere dalla scelta che hanno fatto a schierarsi con l’una o l’altra parte del più grande conflitto che sta tormentando sempre più l’umanità. Certo i pochi che stanno portando il mondo a settembre, non basteranno a rovesciate l’andamento delle cose. Sarà meglio anticiparsi il da fare, non fosse altro che per non incappare negli inconvenienti della cicala nel racconto di Esopo. Le formiche, a ogni latitudine, stanno cercando di confermare la loro opera: l’India sta diventando un formicaio sempre più efficiente . Tutto fa presumere che non si fermerà presto.

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