mercoledì, Settembre 25, 2024
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Il vino e le sue bottiglie: un viaggio tra storia e formati…

Regalare una bottiglia di vino è un gesto semplice, ma sempre apprezzato, che denota ricerca e accende l’allegria della festa. Tuttavia, vi sono cose che spesso si danno per scontate, sulle quali non ci si interroga, ma che racchiudono una mole considerevole di informazioni, di cultura e a volte anche di storia…

Vi siete mai chiesti, ad esempio, come mai le bottiglie di vino hanno solitamente una capacità di 750 ml? Da dove proviene questa specifica dimensione?

La capacità standard di una bottiglia di vino si è normalizzata nel corso del XIX secolo, semplicemente per motivi pratici, che hanno una base storica: i principali clienti dei produttori di vini francesi all’epoca, infatti, erano gli inglesi che, però, adottavano un’unità di misura differente. L’unità di volume degli inglesi, infatti, era il “gallone imperiale”, equivalente a 4,54609 litri; ecco allora che 50 galloni, corrispondono ad una botte da 225 litri, la classica barrique, che a sua volta equivale a 300 bottiglie da 750 ml.

Inoltre, se consideriamo che un’equa quantità di vino da versare in un calice da degustazione è pari a 125 ml, ecco che da una bottiglia si verranno ad ottenere esattamente 6 bicchieri.

Numeri e storia continuano ad intrecciarsi anche per quanto riguarda i diversi formati di bottiglie, con i loro nomi. La classica bottiglia da 750 ml, che potremmo definire standard e che può avere forme svariate, non è infatti l’unica deputata ad accogliere il nettare di Bacco. Sarà capitato a molti di notare bottiglie da litro e mezzo, spesso commercializzate all’interno di una scatola di legno: un packaging elegante, per occasioni speciali: si tratta della Magnum, un tipo di bottiglia, generalmente modello champagnotta, in passato usata spesso per champagne o altri vini spumanti.

Raddoppiando le dimensioni, eccoci arrivare alla Jeroboam, il formato da tre litri che prende il nome dal primo re del regno settentrionale di Israele, salito al potere dopo la morte di Salomone.

Bottiglie di queste dimensioni sono riservate ai vini fermi e talvolta sono chiamate Double Magnum, con una capacità tale da contenere abbastanza vino da riempire quattro bottiglie standard da 750 ml.

Più di rado, invece, è possibile incappare nella bottiglia da 4,5 litri: la Rehoboam. Questo formato prende il nome da un figlio di Salomone che succedette a suo padre come re di Israele.

È importante notare che le Rehoboam sono bottiglie per spumanti; negli Stati Uniti d’America, inoltre, le normative pretendono che le bottiglie di questo tipo siano necessariamente da litro intero: in questo caso, dunque, troveremo anche bottiglie da 5 litri, invece che da 4,5.

Aumentando ancora il formato di un altro litro e mezzo, eccoci arrivare alla bottiglia da 6 litri, comunemente chiamata Mathuzalem. Si tratta dello stesso nome appartenuto all’uomo più vecchio della Bibbia, che visse fino all’anno 969. È possibile che chiunque abbia scelto di chiamare così questa bottiglia di vino sapesse che una dimensione tale avrebbe richiesto un tempo molto lungo di affinamento… Se usato per contenere vino Bordeaux, questo formato è conosciuto anche come Imperiale.

Si continua poi a crescere di formato, di tre litri in tre litri, con bottiglie sempre più voluminose e difficili sia da trovare che da maneggiare, per arrivare alla mitica Melchiesedech o Midas, bottiglia da 30 litri, equivalente a 60 bottiglie standard, con cui riempire ben 240 bicchieri.

Questo formato è giustamente stato definito come la “Regina delle bottiglie” ed è molto difficile da reperire sul mercato. Anche il suo nome, ovviamente, è regale: Melchiesedech, infatti, nella Bibbia era il nome di un prete, ma anche del re di Salem, mentre Midas è il nome appartenuto a molti re nel corso della storia.

nomi e formati delle bottiglie raywine

In generale, nei formati di dimensioni maggiori vengono conservati i grandi vini, i vini in assoluto ritenuti migliori, quelli più pregiati, quelli che si bevono, appunto, nelle grandi occasioni. Il vino nelle grandi bottiglie si conserva meglio ed è per questo che sono ricercate dai grandi collezionisti di vino di tutto il mondo. Com’è facile immaginare, il prezzo di queste bottiglie di vino pregiato cresce al crescere del formato, ma la crescita è più che proporzionale.

Tuttavia, ai fini del corretto affinamento del vino, è lecito chiedersi quali, tra tutti questi formati, siano quelli che offrono le migliori garanzie. Per rispondere, dobbiamo considerare lo spazio di testa, vale a dire lo spazio nel collo della bottiglia, al di sotto del tappo, in cui non è presente vino: questo deve essere il minore possibile, per far si che l’ossigeno a contatto con il liquido sia ridotto e ciò si verifica sia nelle bottiglie da litro e mezzo che in quelle da 6 litri, vale a dire, sia nella Magnum che nella Mathuzalem.

Qualunque sia l’occasione da celebrare ed il formato che sceglierete, ricordatevi sempre di accompagnare l’apertura della bottiglia con il vostro miglior sorriso e di degustarne il nettare in esso contenuto, come se vi trovaste ad “assaggiare” una poesia fatta di terroir, sacrificio, storia e passione.

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