venerdì, Settembre 20, 2024
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 IL RISPETTO DELLA TERRA

LA NATURA ,LA MADRE TERRA,GLI UOMINI

La terra è l’utero della vita. Tocchiamo il suo corpo a ogni passo che facciamo. La terra è la madre. Essa avrà cura di noi e ci darà tutto,se sappiamo osservarla,ascoltarla e rispettarla. La terra è la dea originale dell’umanità. In tutte le civiltà,le è stato concesso un posto particolare. Fin dalla notte dei tempi gli uomini le consacrano un vero e proprio culto. Gli indiani,gli Inca,i Druidi,i saggi delle tribù primitive e molti altri ancora la venerano, la pregano e la ringraziano per il “nutrimento” che essa procura. Oggi gli uomini si stanno allontanando da essa. Anche se importantissimo nelle nostre vite, il progresso è senza dubbio il primo responsabile. Un tempo quando bisognava andare a prendere l’acqua alla fonte, l’uomo aveva tutto il tempo per meditare. Sapeva guardarsi attorno e approfittare di ciò che la terra gli offriva. Conosceva le piante che potevano curarlo. Si riposava all’ ombra di un albero in piena estate,respirava i profumi della natura. Per scaldarsi,doveva tagliare la legna e raccoglierla con mezzi molto semplici. Quando doveva compiere un rituale anche abituale,lo faceva sempre  all’ aperto, per armonizzarsi con le energie terrestri. Oggi,poiché il progresso ci facilita considerevolmente la vita,ci dimentichiamo completamente la natura che riposa su questa bellissima madre terra. Non siamo più tutt ’uno con essa. Il peggio è che non ci ritroviamo più in questa unità. Ci consideriamo in qualche modo come i padroni del mondo. L’uomo moderno si è sempre creduto superiore. Talmente superiore da aver dimenticato la propria origine. Si è separato da essa. Ha tagliato il cordone,quel cordone che lo nutriva di energie molto potenti. L’uomo inquina,l’uomo esaurisce le risorse naturali, l’uomo vive nelle città lontano dalla natura. L’uomo tende troppo a dimenticare che questa terra che l’ha fatto nascere,vive.

La madre terra è all’ origine di tutto ciò che ci fa vivere.

Facendo questo,l’individuo si è separato dalle sue origini. La conseguenza è che ha indebolito il suo sistema vibratorio. E’ ciò che chiamiamo “soffrire di una disarmonia terrestre”. E’ come se un albero tentasse di vivere con le radici fuori dalla terra.

E’ semplicemente impossibile.

La disarmonia terrestre può veramente rovinare la vita perché la persona che ne soffre, non si sente bene nel mondo in cui vive. Tenderà ad angosciarsi.

Soffrire di disarmonia terrestre significa vedere abbassarsi il proprio tasso vibratorio in connessione con la terra e questo ha delle immediate conseguenze nella vita quotidiana : mancanza di fortuna,incontri sbagliati,problemi continui, dolori cronici, tristezza. Le energie della madre terra sono potenti e benefiche. Separarsene significa privarsi di un potenziale formidabile. Non bisogna mai dimenticare una cosa infatti : La Terra è il fuoco che brucia nel suo centro,ovvero nel suo ventre.La Terra è l’acqua delle sorgenti che sta alla base della vita, ovvero nelle sue vene.

La Terra è il magnetismo che scaturisce dalla sua roccia, ovvero nel suo spirito.

La Terra è un gigantesco pozzo di energia,nel suo corpo.

 

La terra è semplicemente un essere vivente : chi si riarmonizza con le energie della madre terra può letteralmente vedere cambiare la sua esistenza dall’oggi al domani. Non a caso ci sono molte persone che cercano di rigenerarsi nella natura.

Albert Einstein diceva : “L’energia è una vibrazione. Nell’universo tutto vive,tutto è energia. Da ciò che è infinitamente piccolo a ciò che è infinitamente grande,tutto è vita,quindi tutto è un stato vibratorio.

Il tasso vibratorio è costituito dall’insieme di energie che l’uomo porta in sé.

Quante più saranno le energie positive a circolare  nell’uomo tanto più il suo tasso vibratorio aumenterà.

Con un tasso vibratorio elevato,ci si sentirà meglio nella vita. Si sarà raggianti,le persone avranno voglia di venirsi incontro,le situazioni riflesse nel quotidiano,come quelle di origine finanziaria,ad esempio,si risolveranno e progetti e idee a concretizzarsi andranno a buon fine. Insomma il riflesso di queste vibrazioni avrà un riverbero pragmatico nella vita di tutti i giorni.

La connessione che si dovrebbe avere con la natura è una forma di contatto di tipo spirituale e viscerale che può crearsi sentendosi parte di essa in tutte le sue espressioni. La metafora per eccellenza del suo respiro è l’aria che generosamente ci offrono gli alberi e le piante. Ne abbiamo un grandissimo esempio in Brasile,la Foresta Amazzonica che ricopre la maggior parte del nord-ovest del continente e si estende sul territorio della Colombia,del Perù e di altri paesi del Sud America,è la più grande foresta pluviale del pianeta ed è famosa per la sua biodiversità.

Attualmente la Foresta Amazzonica è uno degli ecosistemi più minacciati del pianeta e la sua sopravvivenza dipende dai suoi abitanti.

I popoli della foresta sono i suoi guardiani e usano la terra senza danneggiare le piante e gli animali che vi abitano.

Amazonia Onlus sostiene i nativi dell’Amazzonia nella lotta contro la deforestazione e per la conservazione della foresta tropicale e della sua biodiversità.

Dal 2004,l’organizzazione no profit lavora per garantire educazione,salute e sviluppo sostenibile alle comunità indigene.

In Brasile,Amazonia Onlus ha realizzato numerosi progetti di conservazione ambientale e interventi umanitari e sociali,migliorando la qualità di vita della popolazione Caboclos e contribuendo a proteggere circa 200mila ettari di foresta tropicale. In Europa, l’organizzazione svolge attività di sensibilizzazione ai temi della tutela dell’ambiente e della diversità biologica e culturale,nonché azioni di raccolta fondi e eventi di divulgazione ambientale.

L’Amazzonia è vitale per il futuro del pianeta. Non è necessario distruggerla in nome dell’economia,lo sviluppo è possibile attraverso l’uso responsabile della sua stessa ricchezza. La Foresta Amazzonica rappresenta un patrimonio da conservare e preservare che svolge un ruolo chiave nell’equilibrio climatico mondiale.

La crescita della popolazione e la necessità di convertire le ricchezze naturali in un valore monetario concreto sono state le cause trainanti della deforestazione in Brasile.

Nonostante le campagne di sensibilizzazione di organizzazioni internazionali e i numerosi studi che hanno indicato l’allevamento bovino,la coltivazione di soia e l’olio di palma tra i driver della distruzione del polmone brasiliano,i profitti che  derivano dallo scambio di merci con la Cina,gli Stati Uniti e l’Europa in primis hanno spinto agricoltori e allevatori a sacrificare ampi spazi di verde per ricavarne legname,terreni agricoli e pascoli. Complice,però,un governo miope,che incapace di intraprendere dure misure contro le attività illecite che minacciano l’ecosistema,ha preferito chiudere gli occhi sullo sperperamento delle risorse.

Il Natural Climate Solutions e i suoi studi,l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) definisce le soluzioni climatiche naturali alleate per la riduzione e lo stoccaggio di gas serra nelle foreste,nelle zone umide,nei prati e nei terreni agricoli.

Con un’attenzione costante ai processi di emissione di gas serra,le soluzioni naturali coprirebbero il 37% delle azioni di mitigazione necessarie per raggiungere il traguardo del 2030 di mantenere il riscaldamento climatico entro i due gradi,senza bisogno di uteriori iniziative.

Questi anni non dovranno essere esenti da sfide dal punto di vista ambientale.

Si dovranno arginare alcuni problemi che assillano una Terra in sofferenza.

Per limitare l’innalzamento della temperatura del pianeta a 2° C nel 2100 è necessario

agire attuando drastiche misure di riduzione delle emissioni entro il 2035.

L’obiettivo dei +1,5° C lo abbiamo mancato.

I ricercatori del centro studi dei sistemi complessi di Utrecht (Paesi Bassi) e di Oxford (UK) pongono dei chiari obiettivi come punto di non ritorno proprio per enfatizzare l’importanza di azioni concrete,come l’aumento della quota di energia rinnovabile e di emissioni negative.

L’obiettivo di limitare l’aumento delle temperature di 1,5°C nel 2100 è fallito.

Sarebbe auspicabile e raggiungibile come traguardo  solo in presenza di un’azione immediata venisse attuata da tutti i Paesi,aumentando la quota di energia rinnovabile del 5% all’anno. Proposito difficilmente realizzabile secondo gli esperti.

La speranza del miglioramento può trasformarsi in azione pragmatica.

Siamo tutti parte dello stesso pianeta e dobbiamo rispettare tutti gli esseri viventi che vivono sulla terra.

 L’Obiettivo dei +2° C nel 2100,invece,sarebbe ancora fattibile se i governi metteranno in pratica il piano sul clima non oltre il 2035,aumentando la quota di energie rinnovabili al tasso del 2% ogni anno.

Riducendo le emissioni di gas serra e aumentando la quota delle rinnovabili al tasso del 5% all’anno,si sposterebbe il punto di non ritorno di una decina d’anni (2045).

Questo obiettivo,che dovrebbe essere modesto, appare per gli scienziati comunque ambizioso,attestato che influirebbe molto su quelli che dovrebbero essere i modelli economici e politici mondiali.   

Il professore dell’Università di Utrecht Henk Dijkstra esperto e studioso del clima afferma che rimanga pochissimo tempo per raggiungere gli obiettivi di Parigi,

pertanto si spera che avendo una scadenza possa esserci un imminente riflesso in quella che possa essere l’azione politica.

Il pianeta si riscalda,si sciolgono i ghiacciai,aumentano gli eventi estremi.

La necessità di ridurre al massimo l’impatto nelle nostre vite quotidiane diventa fondamentale.

Recenti studi del World Metereological Organization dichiarano come la concentrazione di Anidride Carbonica superi oggi del 46% quelli presenti nell’atmosfera prima della rivoluzione industriale e nonostante l’aumento sia stato più o meno costante,l’anno in cui il mondo conobbe il fenomeno di El Nino,fenomeno meteorologico che provocò siccità da ridurre la capacità delle foreste di assorbire Co2,il trend prosegue senza particolari flessioni e tanto meno miglioramenti. Piuttosto con i fenomeni,quali le deforestazioni, si riduce sempre di più la possibilità di mettere in circolo nuovo ossigeno o assorbimento della Co2.

I climatologi avvertono sul tema affermando che il pianeta non possa assolutamente sostenere un aumento della temperatura superiore ai due gradi : bisognerebbe agire entro 15 anni per invertire la tendenza  e ridurre le emissioni dei gas serra da qui al 2050 almeno del 40 per cento. La calotta artica e quella canadese stanno diminuendo a vista d’occhio,il livello del mare è in risalita.

L’attuale politica internazionale ha annunciato il ritorno al carbone e ciò preoccupa più di un esperto in termini di surriscaldamento globale.

Azioni pragmatiche e determinanti diventano le informazioni,le politiche economiche e lo sviluppo sostenibile e soprattutto adottare contromisure in grado di garantire alla popolazione mondiale la migliore sopravvivenza futura.

L’IPCC International Panel on Climate Change enfatizza l’importanza delle soluzioni climatiche naturali che permetterebbero di migliorare la produttività del terreno,purificare l’aria e le fonti idriche,proteggere una biodiversità sempre più a rischio. Molteplici proposte concrete che mirano ad un pianeta più verde,in grado di gestire le sfide climatiche che sono state irreversibilmente innescate dallo sperperamento delle risorse imposte dal sistema moderno,il cui valore risiede nel concetto di guadagno economico. Rigenerare le foreste,renderle più fitte,l’uso controllato del suolo per il raccolto,riduzione di pascoli a favore di aree verdi che arricchiscano il terreno,svolgerebbe un ruolo strategico nel piano “naturale” per ridurre le emissioni. Un approccio più sostenibile consentirebbe di diminuire le erosioni e le desertificazioni e garantirebbe i cicli naturali e la resilienza del cambiamento climatico.

Una migliore gestione del suolo ad esempio per garantire una maggiore sicurezza alimentare e la conservazione delle aree umide e delle torbiere,magazzini naturali di carbonio. Anche secondo la FAO,tra le soluzioni climatiche naturali,la tutela delle torbiere è quantomeno centrale se si pensa che il 10 per cento delle emissioni di gas serra prodotte dal settore agricolo,forestale e da altre attività di sfruttamento del territorio vengono dal drenaggio e dagli incendi delle torbiere.

L’impatto antropogenico delle emissioni è allarmante. Le conseguenze sono osservabili sia sulla terraferma che sugli oceani con una temperatura dell’atmosfera e degli oceani in aumento,un progressivo incremento del livello del mare e una diminuzione dell’estensione e del volume del ghiaccio terrestre.

Molte isole del Pacifico rischiano di sparire,la barriera corallina si spegne,il suolo perde il suo potere fertilizzante e disastri ambientali sempre più violenti si abbattono sugli insediamenti urbani. Il settore energetico,accostato all’agricoltura è responsabile per l’emissione dei gas serra. Oltre ad anidride carbonica,infatti,ad allarmare gli esperti ci sono i livelli di metano (CH4), con un +256% rispetto ai livelli pre-industraili, il protossido di azoto (N20),la cui percentuale di responsabilità umana per la presenza in atmosfera sfiora il 40%,e i gas fluorurati,generati per lo più da processi chimici industriali. I dati sull’uso delle fonti rinnovabili sono confortanti,tuttavia,Cina,Stati Uniti e i 28 Paesi Membri dell’UE sono tra i principali responsabili di queste emissioni,seguiti dalla sempre crescente potenza economica Indiana

IL CONTATTO CON LA NATURA

Essere a contatto con la natura ci fa sentire parte di essa, se ne dovrebbe quasi avvertire il suono chiudendo gli occhi se ci sediamo un istante, così all’ improvviso con un fermo immagine di risposta a questi stimoli prepotenti e quotidiani che fanno da sottofondo stridente alle nostre giornate.

Proviamo per un istante a isolarci, a immaginarci un po’ soli, in un contesto completamente incontaminato, senza troppi suoni se non quelli degli uccelli, del suono del vento che accarezza i rami e che muove le foglie. Fermandoci per un istante appare tutto più nitido, perdiamo quella sensazione di confine tra noi e qualunque altro essere vivente, diventiamo spettatori di qualsiasi forma di vita ci circondi.

Osservare la natura come la misura massima della bellezza espressa nelle azioni pertanto distruggerla o apportarne un cambiamento rappresenterebbe un sacrilegio.

Ogni stagione, ogni giorno la natura si veste di nuovi colori, agghindarla e adornarla di nuovi edifici o di strutture che non ne rispettino le sue origini non è evoluzione piuttosto un imposizione che diventa prigione, poiché allontana sempre più l’individuo da quella che è la sua natura, da quella che è sua madre.

Vivere tra mura di cemento ci protegge ma non ci permette di essere vicini ai suoni della natura e ci allontana dalla vista dei nostri fratelli animali, quindi apparendoci distanti ce ne distacchiamo e non li proteggiamo, addirittura li mangiamo.

Stessa cosa accade con le guerre, arriviamo in luoghi nemici come se quelle persone non fossero figlie della stessa madre, togliamo loro la vita per impossessarci di terre o beni senza pensare che senza armi od oggetti abbiamo tutti le stesse vene, lo stesso sangue, gli stessi battiti, persone e animali.

Osservare gli animali per comprendere come anche solo con la presenza si possa esistere. Spesso l’uomo adorna il suo volto e la sua espressione con saccenza e parole di arroganza e prepotenza e agisce come per governare e gestire tutti i meccanismi senza considerare le conseguenze.

Vedere una persona che parla poco e che sia calma ci infonde sicurezza e rispetto e non lo ritroviamo molto frequente nelle nostre giornate frenetiche e lavorative ma le connessioni tra individui che s’incontrano mai casualmente e la presenza dei defunti nel mondo dei vivi è quasi dimostrabile.

Avete mai avuto la sensazione di rivivere qualcosa di una persona attraverso l’incontro di un’altra?Avete mai avuto la sensazione di incontrare una persona e non per caso?Non esiste la morte. E’ solo un mondo diverso.

L’anima è eterna e il corpo cambia, ogni luogo in cui abbiamo vissuto è impregnato della nostra energia e ne possiede la sua risonanza in termini di vibrazioni, di connessioni energetiche e di pensieri che non a caso s’intersecano con le persone che incontriamo. Pertanto, tutti in qualche modo siamo connessi e dovrebbe rappresentare un codice imprescindibile quello di voler proteggere qualsiasi persona sia esistente sulla terra. Purtroppo, da sempre, l’uomo non crede e non ammette l’esistenza di altri mondi a questo connessi, pertanto si sente in dovere anche di trattare in malo modo gli altri senza pensare alle vibrazioni negative che rilascia sulla terra. Tutto questo provoca immediatamente delle onde e vibrazioni negative che esigeranno tempo per potersi disintegrare. Inoltre trattando male un nostro vicino, in nome di invidia, rabbia o semplicemente vendetta avremmo messo in atto un’azione contraria a quello che è il normale equilibrio dei processi armonici positivi pertanto facilmente questa persona convoglierà in vortici negativi quali depressioni, pensieri negativi ,eventi spiacevoli, incontri preoccupanti.

Tale processo si attiva poiché le persone mentalmente predisposte nel non credere e quindi sintonizzate su canali energetici negativi provocheranno altrettante onde in connessione con il loro modo di essere che sarà un moto propulsore ed espressivo dei pensieri stessi che se positivi regalerà benefici, se negativi purtroppo restituirà disastri. 

Sottovalutiamola la presenza dei segnali come simboli e indizi di una strada da percorrere, sottovalutiamo l’importanza dei sogni, non ci permettiamo di far spiegare all’ inconscio la natura dei nostri pensieri perché spesso ce ne spaventiamo per la profondità. Immaginare un altro mondo, ad esempio, spaventa forse perché non vi si conoscono i codici di linguaggio, ma il vento esisterebbe ugualmente e piegherebbe gli alberi giusto? Anche se non lo vedessimo.

I nostri telefonini di cui non vediamo le onde magnetiche funzionerebbero ugualmente giusto?dsc 0377 Anche se non ne vediamo le onde. Allora perché non pensare che anche i sogni non siano informazioni di pensieri condivisi e concentrati che non dipendano solamente dalle nostre menti. Nello stesso istante in cui sto scrivendo adesso sto elaborando concetti che certamente sono il sinonimo di influssi creativi che combaciano e sono in frequenza con quelli di altri così come quando avvertiamo quella forza magnetica verso qualcuno o qualcosa, una passione, un oggetto, un ricordo.

Tutto diventa così perfettamente armonico, così come lo è la forza creativa dell’universo stesso.

Se è stato creato un motivo c’è allora proteggilo se è un animale e lascialo vivere, se è un uomo vivilo e scoprilo, soprattutto se incrocia il tuo cammino.

Se non dovesse incontrare il tuo cammino ascolta cosa senti dentro di te ogni giorno, comprendi la tua essenza, cerca di comprendere in che luoghi sei più a tuo agio e perché, vedi il tipo di persone che ti attraggono e perché, conosciuti, stimolati, solo così potrai comprendere il tuo posto nel modo e come essere utile al creato, perché anche tu hai la tua funzione e sei nato per compierla.

Assecondati, ascoltati, fa che sia l’inizio di un cammino, come fosse un sentiero da percorrere.

    

csc 0149

    

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