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Ieri, il day after del taglio del costo del dollaro da parte della Fed, è stato testimone della conferma di quanto era stato previsto dagli operatori economici nei giorni precedenti.
Riassumendo con pochi cenni l’accaduto, alla Fed è passata, sebbene con voto non unanime, la decisione di abbassare il costo del dollaro di mezzo punto percentuale, 0,50%
È prevalsa così la volontà di quei componenti del Consiglio dell’ Istituto di Emissione degli USA che avevano per tempo annunciato di voler osare, più precisamente di voler optare per l’ipotesi più consistente di riduzione di quel tasso. Gli stessi hanno motivato il loro voto affermando che l’economia degli USA era ormai prossima a venir fuori dall’occhio del ciclone che sta colpendo, ormai da un pò di tempo, l’economia mondiale. I danni sono stati, e continuano a essere, di portata notevole di una certa gravità. Se non si fosse intervenuto presto e con decisioni drastiche, la situazione sarebbe potuta andare fuori controllo. La Bce ha annunciato ufficialmente che per un ribasso del costo dell’ euro bisognerà attendere, per cui fino a allora bisognerà darsi da fare con quanto è disponibile. Esso, per il momento, soprattutto in Italia, non offre molte possibilità di azione. Nel contado definiscono tale situazione: “non è acqua sufficiente a smorzare la sete”.