venerdì, Settembre 20, 2024
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” HERI DICEDAMUS ” Il libero pensiero

“Heri dicebamus” della svolta dell’Occidente verso forze politiche di destra,  che aderiscono  e partecipano    alla linea degli Stati Uniti d’America, vicina ai neo-nazisti di Zelensky e tollerante, sino alla complicità, del fascismo di Natanyahu. 

Allo stato, sembra difficile, quindi, che un autentico   desiderio di pace possa prevalere in Occidente e nel mondo.

 La domanda è, quindi se si possa  sperare in un miglioramento futuro della situazione per non abbandonarsi al pessimismo pià buio. 

Esaminiamo i pro e i contra:

Pro: vi sono le elezioni presidenziali in America e Biden sembra essere  sempre di più un dead man walking

Dal suo canto, Trump ha invitato i Repubblicani a non votare per ulteriori finanziamenti a Zelensky e ciò esprime un suo orientamento contrario alla continuazione delle ostilità belliche. 

Contra: chi vuole la guerra è la Lobby finanziaria di Wall Street  e il Deep State Nord-americano (CIA,FBI, Pentagono) ed esso è in grado di alterare il risultato delle elezioni (come ci insegnano i film e i serial statunitensi); inoltre l’uso politico della giustizia, sperimentato frequentemente  nei Paesi Anglosassoni prima di essere esportato in Europa, è in grado di fare il resto.

Il panorama dei Paesi della vasta “colonia” europea è persino peggiore.

Se in Gran Bretagna gli eredi di John Locke, liberali di cultura empiristica sono sempre più scarsi se non rari dopo le “incursioni culturali” dei calvinisti anglicani, degli ebrei  e degli scrittori  Europei di formazione idealistico-tedesca,  nel resto dell’Occidente essi sono quasi del tutto assenti.

L’empirismo razionalistico è stato sopraffatto da due millenni dall’assolutismo, autoritario e intollerante, di   Platone e della sua Accademia e quello, analogo, dei monoteismi mediorientali, oltre che, da più di un secolo, dall’hegelismo di destra e di sinistra 

E ciò,  anche se, in Italia (per esempio) non v’è oggi un solo individuo che non assuma di essere “liberale”. 

Eppure non si dovrebbe ignorare che il pensiero libero di un liberale autentico non può subire contaminazioni né religiose (cattolico-ebreo o islamico liberale sono solo esempi di ossimori) né filosofiche (e invece il seducente liberale italico riconosce come propri Maestri Giovanni Gentile e Benedetto Croce, filosofi hegeliani, e quindi assolutisti, astratti, intolleranti e autoritari  come lo sono i  fascisti e i comunisti).

Non a caso, quindi,  tanti sedicenti liberali sono sulle stesse posizioni filo-statunitensi della Meloni e della coalizione di destra, ritenendo di doversi riparare sotto l’ombrello protettivo di Biden, anche se grondante di sangue.

La Meloni, pur cominciando a sentire tutto il peso dell’ascia di  guerra che ha interessatamente dissotterrato per compiacere i suoi nuovi “padroni” avverte di essersi infilata in un “cul de sac” ma riesce ad esprimere solo un nervosismo teso e costante che non è compensato dai sorrisi e dagli abbracci “ufficiali” che insegue affannosamente  nei luoghi più disparati del Pianeta.

I  post-comunisti del partito democratico italiano, che vogliono dare l’impressione di essere  solo  preoccupati di coltivare l’orticello dei provvedimenti “pauperistici” di scarso rilievo economico e politico (tipo: flat tax dei poveri, redduti di varia denominazione, sussidi, assegni, rendite, bonus e così via) e di non volere  competere con la “pulzella” di destra nel parlare di guerra e di invio di armi agli alleati  dei neo-nazifascisti (per il momento solo ucraini e non ancora anche  israeliani) non possono affermare di non essere schierati a fianco degli Stati Uniti dopo il mercimonio compiuto dai loro compagni (al tempo leader osannati del partito) aseguito e a causa  del crollo dell’impero sovietico. Oggi sono, più di tutti gli altri,  atlantisti ed europeisti  (senza se e senza ma).

Sui post-comunisti che dirigono  il Movimento 5 Stelle gravano fondati sospetti di un doppio giochismo, probabilmente suggerito dalle “menti fini” di qualche “intelligence”: si può immaginare che,  nel gioco delle parti, i leader pentastellati ostentino un  rifiuto della guerra e dichiarino di essere contrari ai   fomentatori di conflitti bellici a ripetizione, sperando che  gli Italiani dimentichino che essi stanno sulla scena partitica non per avere dato prova di  virtù politiche eccelse (i disastri compiuti al governo del Paese sono un ricordo recente)  ma per i finanziamenti ricevuti, rimasti sempre sconosciuti  e per l’opera di  piattaforme digitali restate anch’esse piuttosto misteriose per la loro origine e natura. 

La presenza nel Movimento, prima di Beppe Grillo poi di Giuseppe Conte, é sempre sembrata finalizzata a raccogliere nel proprio seno gli “scontenti” della sinistra per evitare che una “preziosa” massa di voti fosse sottratta all’atlantismo acquisito  dagli orfani di Stalin, dopo che erano rimasti senza ideologia e privi di sostegno finanziario; maturi, quindi, per essere arruolati, a pieno titolo, nell’esercito dello zio Sam. 

di Luigi Mazzella

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