Il noto pizzaiolo napoletano ha voluto sfatare un altro tabù nel suo menu introducendo anche la pizza all’anguria, un altro ingrediente che per molte persone non “appartiene” al mondo della pizza, abbinandolo con provola di Agerola, con formaggio e olio extravergine di oliva. Nel giro di poco tempo, allo stesso modo del lancio della pizza all’ananas, ha raccolto ancora una volta i pro e i contro, tra la tradizionalità e la contemporaneità. Lo stesso pizzaiolo ai microfoni di Fanpage.it ha affermato: “La pizza non ha limiti, mi meraviglio come si gridi ancora allo scandalo se si utilizzino ingredienti che non si usavano prima, se c’è una buona arte di fare la pizza, come l’abbiamo noi a Napoli, credo di possano usare anche prodotti salutari e tipici che prima non si usavano. Ad esempio lo speck, le alici, la burrata, gli oli aromatizzati, e così via. Il buono, se è buono, deve stare al di sopra dei preconcetti. Bisogna insistere nel testare il più possibile, anche abbinamenti nuovi e mai usati. La gente si abituerà anche a questo, come ha fatto per altro: alla fine, l’importante è che la pizza sia buona”.
I social si infuriarono anche quando fu lanciata la pizza all’ananas ma dopo lo scetticismo che la frutta non potesse adattarsi alla pizza in molti si sono ricreduti e raccogliendo più consensi. La pizza non deve avere limiti e prima di scatenare polemiche si dovrebbe porre alcuni preconcetti da parte e assaggiarla.
