Gaza, carestia imminente e disastro umanitario, bambini morti in ospedale a causa della malnutrizione.
Per le strade la situazione non è meno drammatica, ressa anche per un piatto di zuppa. Bambini morti a causa della malnutrizione, scene, diventate ordinarie ormai da mesi nella Striscia.
A Gaza sta arrivando la carestia. La situazione nella Striscia è insostenibile ed a subire gli effetti della guerra, come spesso accade, sono i bambini. “Corpi deboli ed emaciati, pelle secca e sottile e gambe eccessivamente magre”. Le immagini che scorrono sono quelle dei bambini ricoverati ad Al Awda, nel nord della Striscia di Gaza, che portano su di se i segni evidenti della malnutrizione. Dentro, le testimonianze delle famiglie: “Dio benedica la mia piccola così bella e gentile, mia figlia se n’è andata. Carenza di calcio e potassio. Prima la mancanza di calcio e poi quella di ossigeno. Che Dio la benedica”.
Un bambino di 10 anni già affetto da paralisi cerebrale che in condizioni spaventose è stato portato all’ospedale al-Najar. “Prima della guerra la salute di Yazan era molto buona, grazie a Dio. Mangiava, beveva, si muoveva, giocava, rideva. Giocavo spesso con lui, ora la sua salute è peggiorata molto, come potete vedere. La posizione in cui lo metto è quella in cui rimane. Non fa più nulla. Non si muove più”. Anche lui è morto a causa delle complicazioni della malnutrizione.
“In questo ospedale abbiamo ricevuto molti bambini in poco tempo. 13 di loro sono morti, a causa della malnutrizione infantile. Certo, incide anche la malnutrizione delle madri stesse e questo si riflette in modo negativo sui bambini”, spiega un medico.
Per le strade la situazione non è meno drammatica, ressa anche per un piatto di zuppa. “L’isolamento, questi casi di malnutrizione all’inizio del ramadan, la carestia nel nord di Gaza: i nostri bambini in questo momento non riescono a trovare niente da mangiare”. Procurarsi dell’acqua è ancora più complicato. Mohamed, 9 anni, percorre 1 km e mezzo ogni giorno trascinandosi dietro una sedia a rotelle carica di taniche per portare acqua alla sua famiglia”.