FOTO FRUTTI E SOGNI
di MAI VAN PHAN
Nella mente dipinti di frutti maturati dal tempo
come nature morte nelle cornici.
In un battito di ciglia
sembrano farfalle che perdono le ali
sotto una pioggia improvvisa.
Un vento mattutino soffia sui campi,
si precipita nelle stanze
mescolandosi alla polvere tra lenzuola di luce,
e asciuga il sudore freddo dei sogni.
Le origini tornano nella clessidra del tempo
dopo il lungo viaggio terreno
nella speranzosa attesa della reincarnazione.
Le anime sono in attesa
come un fiore nel cuore del seme,
visitano il Tempio
e come il pensiero incompleto non hanno fissa dimora
se non nell’idolatria.
Qualcuno attraversa i sogni,
rivive nelle foto i frutti dell’esistenza,
recupera nel ricordo il suo passato
fin quando le lacrime scendono sul volto
e si confondono con l’ombra.
Tutto si rinnova, inizia un nuovo ciclo.
Spunta l’erba di una nuova umanità,
la terra mostra nuovi germogli.
Ogni angolo è un’anima
che come un fiore si apre alla luce della memoria
e la rugiada bussa a ogni vocale.
Tutto rivive, ricomincia, prende forma:
le foto, i frutti, i sogni.
Oggi come ieri tutto respira e si trasforma.
Interpretazione e traduzione di Maria Teresa Liuzzo