lunedì, Settembre 16, 2024
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Film dell’orrore, spinti oltre ogni limite, più precisamente i comportamenti quotidiani.

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Può darsi che le righe che seguono saranno lette, se lo saranno, con animo tutt’altro che addolorato. Ciò non sarà provocato da una forma di cinismo bieco, bensì con la sufficienza tipica di chi pensa, e non sono pochi, che quelle notizie debbano essere confinate in una o più bolle sparse nel mondo e comunque limitate. L’ episodio sotto osservazione e commento è il tragico incidente che, nel basso Lazio, ha avuto come epilogo la fine di una vita breve solo anagraficamente: dalle foto che sono state messe in giro dall’ informazione si è notato che la vittima dimostrava almeno il doppio degi anni desumibili dai documenti anagrafici. Fa male, meglio addolora, la notizia di quella tragedia, rectius di quell’ assassinio così crudele sul posto di lavoro.Il dolore più forte è subentrato già qualche giorno dopo che l’eco del fatto si era riavvolta su se stessa. Lo spavento che provoca un incidente del genere in chi apprende l’accaduto da remoto è pari almeno alla bestiale condotta di chi, recuperato il ferito e l’arto troncato, ha scaricato entrambi davanti all’uscio della baracca in cui questi viveva con la famiglia. L’ aguzzino non si è nemmeno offerto di accompagnarlo al pronto soccorso. Fino a qualche anno fa l’indignazione generale sarebbe arrivata a scatenarsi e a andare oltre soprattutto per la seconda parte dell’accaduto. È triste doverne prendere atto, ma le cosiddette popolazioni civili, almeno parti di esse, sono tornate indietro non poco con il modo di comportarsi. Arrivando a prima ancora di quando, nell’ antica Roma, chi si occupava di problemi del genere, ritenne necessario distinguere tra locazio hominis e locatio bovis. Fu da quando tale definizione fu accettata in toto che si cominciò a considerare il lavoro in generale come un’ attività da tutelare, sia per chi lo offriva, i lavoratori, sia per chi ne domandava, per lo più i proprietari terrieri, quelli che, con il tempo, presero la qualifica di Agrari, È preferibile non ritornare sull’accaduto per i particolari che un tempo sarebbero stati definiti disumani. Può essere invece più appropriato cercare di comprendere cosa stia portando le popolazioni del Mediterraneo, peraltro ben avvezze a accogliere ospiti provenienti via mare e appartenenti a diverse etnie, a predicare bene e razzolare male. È il denaro che confluisce ai margini del problema la molla che, modificando i connotati a uso e consumo dei moderni negrieri, li portano a comportarsi come prima accennato. Anche a costo di essere tacciati di blasfemia, vale la pena ritornare su un argomento molte volte trascurato: la questione culturale, che, nel verificarsi dei vari episodi di malaffare che si articolano nella quotidianeità dei disperati che tentano di emigrare, pesa almeno quanto il sottrarsi alle regole di una vita pressochè impossibile nei loro luoghi d’ origine. Purtroppo tutto diventa più difficile quando entra in gioco la malavita.Nel caso di specie è entrata quella internazionale.Si dice che quando il gioco si fa duro, i duri comincino a giocare. Al margine dei campi si attende con ansia la conferma, semprechè si riesca a far cambiare qualcosa..

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