venerdì, Settembre 20, 2024

Era di maggio…

domenico ocone 150x150 1Con oggi va in archivio maggio, accompagnato da un saluto a denti stretti, di circostanza, da chi resta a combattere. Trasferisce la gerla dei problemi pressochè colma a giugno, così come l’aveva ricevuta dal mese precedente. Probabilmente conterrà dell’ altro. Non sembri una riduzione del tipo “provinciali allo sbaraglio” ma, giunti quasi a metà dell’ anno, è necessario mettere un pò di ordine e fare una prima verifica dei conti di casa, cioè dell’Italia.

La premessa di tale operazione parte dalla sorgente, ovvero da dove sono cominciate le difficoltà degli Italiani e di altri europei. Sarà importante conoscere il pensiero del Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, che questa mattina illustrerà e commenterà le Considerazioni Finali sul Paese. Intendendo per esse i fatti salienti accaduti dal novembre 2023, quando gli fu conferito quell’ incarico, a oggi. È quindi, quello di oggi, il suo debutto “in casa” e le sue considerazioni, preparate insieme all’Ufficio Studi di Palazzo Koch, saranno lette insieme ai rappresentanti della politica, dei settori produttivi e alle rappresentanze sindacali.

Quella “lettura” collettiva, così organizzata come vuole la tradizione, ricorda, alla lontana e in versione laica, la recita del rosario. Non è solo un particolare colorito, perchè ricorrono tutti gli estremi per considerare quell’incontro un vero appello alle parti in causa a tirare in sincronia il carro della ripresa. Il collegamento che il rito che si celebra in quella cattedrale più invita a fare, è l’imminente battuta di caccia al tesoro che si svolgerà a giorni a Bruxelles. Esso precederà di qualche giorno la Grand Bouffe che si può localizzare a Strasburgo.

La prima riguarderà le decisioni della BCE  sui tassi, la seconda la composizione del Parlamento Europeo dopo la tornata elettorale. Non si va lontano dal vero se si afferma che, a livello di interesse diffuso, stanno attirando quello degli Europei in genere e in particolare degli Italiani le decisioni imminenti sui tassi che esprimerá la BCE. Più in dettaglio, è doveroso ricordare quanto le stesse. In precedenza, hanno interessato in maniera decisa quella parte degli italiani definita “ceto medio”.

Detto in maniera non forbita, da qualche anno si è messa insieme una classe di “nuovi poveri”. Sono costoro quegli italiani che, fino a pochi anni orsono, riuscivano, anche se a fatica, a arrivare alla fine del mese. Con tutto quanto è successo in giro per il mondo, è già tanto che in Italia, da un po di tempo, si stia verificando un paradosso. A un primo approccio, quella situazione potrebbe sembrare assurda, attribuibile a un errore umano e invece non lo è. È ormai un teorema che in Italia la propensione al risparmio delle famiglie fin’ora ha mantenuto la sua proverbiale caratteristica di intoccabilità, Un’altra modalità si è fatta velocemente strada tra di esse: il ricorso all’ indebitamento, nelle sue varie forme, talvolta non del tutto trasparenti. Tale necessità continua a crescere con una percentuale a doppia cifra e, solo nello scorso anno, si é attestata sul +32%. Al momento non si intravede una rallentamento di quel comportamento che possa offrire spunti per un’ ipotesi di riallineamento con i movimenti che avvengono in tempi normali.

A tal punto è importante ribadire che per le emissioni di titoli da parte del Tesoro, uno dei motivi che generano la loro particolare appetibilità é il più alto rendimento degli stessi.Il confronto è con le altre forme di investimento che il mercato propone. Ciò significa che lo stato offre da una parte prodotti finanziari più  che appetibili, mentre dall’ altra indebita sempre più i suoi cittadini. Dovrebbe essere chiaro che è un modo di fare che non differisce granché dall’uso regolare del bastone e della carota.

Non basta. Ancora più su di quanto fin qui riportato c’è il problema della produttività vista da vicino, oltre il dato macroscopico del PIL. Essa è riferita nello specifico alla produzione per singolo addetto che per il lavoratore non genera un analogo rialzo della remunerazione. Al momento, per voler restare con i piedi per terra, non si riesce a mettere a punto altra programmazione economica a breve termine se non una di tipo monetario. Per non svisare il mercato, sarebbe opportuno che sia la BCE che la FED si affrettassero a dare il segnale al ribasso che i mercati attendono. Senza di esso si potrebbe ripetere il caso del sunto popolare che riferisce di un medico che si intrattiene molto a studiare e nel frattempo il paziente si aggrava. Sempre della serie che chi si sofferma troppo su un solo argomento, rischia di finire fuori tema.

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