lunedì, Settembre 16, 2024
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È morto Bruno Zanin, il Titta di Amarcord: aveva 73 anni

Bruno Zanin, iconico attore noto per il ruolo di Titta Biondi nel leggendario film “Amarcord” di Federico Fellini, è scomparso all’età di 73 anni. Attore, reporter di guerra e attivista umanitario, Zanin aveva scelto di vivere negli ultimi dieci anni in una baita tra i boschi di Vanzone con San Carlo, un piccolo centro piemontese alle pendici del Monte Rosa, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola.

La notizia della sua morte è stata comunicata dal Comune di Vigonovo, in provincia di Venezia, dove Zanin era nato il 9 aprile 1951. La comunità ha espresso profonda tristezza per la perdita di un artista che ha lasciato un segno indelebile nel mondo del cinema e del teatro.

Nel 1973, per pura casualità, Zanin si trovò a Cinecittà per accompagnare un amico che doveva fare la comparsa. Fu notato da Federico Fellini, che lo scelse per interpretare il protagonista Titta in “Amarcord”. Questo film, che vinse l’Oscar come miglior opera straniera nel 1975, segnò l’inizio della carriera cinematografica di Zanin. Successivamente, fu scelto da Luca Ronconi e Giorgio Strehler per interpretare opere di Carlo Goldoni, lavorando anche con altri grandi nomi del teatro come Marco Sciaccaluga, Gianfranco De Bosio, Sandro Sequi e Alfredo Arias.

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Oltre a “Amarcord”, Zanin recitò in diversi film come “Un uomo, una città” (1974) di Romolo Guerrieri, “La prova d’amore” (1974) di Tiziano Longo, “La prima volta, sull’erba” (1975) di Gianluigi Calderone, “La polizia ha le mani legate” (1975) di Luciano Ercoli, “L’Agnese va a morire” (1976) di Giuliano Montaldo, e molti altri. Partecipò anche a diversi sceneggiati televisivi della Rai, dimostrando la sua versatilità come attore.

Una nuova direzione: il giornalismo e l’attivismo

Nel 1992, Zanin decise di abbandonare il mondo dello spettacolo per seguire altre strade. Trascorse tre anni in Bosnia ed Erzegovina come corrispondente di guerra per Radio Vaticana e responsabile della ong Emmaus Internazionale dell’Abbé Pierre. Al termine della guerra civile nella ex Jugoslavia, tornò in Italia e si dedicò alla scrittura, pubblicando nel 2007 il suo primo romanzo autobiografico “Nessuno dovrà saperlo”.

Luca Martello, sindaco di Vigonovo, ha ricordato Zanin con parole toccanti: “Ricordiamo Bruno Zanin, un artista vigonovese che ha declinato la sua sensibilità in diverse arti comunicative con passione e singolare spontaneità. Espressivo e profondo sia nel ruolo di attore che di conduttore. Desideriamo sottolineare il suo impegno umanitario come tratto di una vita vissuta nella ricerca di una soddisfazione umana che non si è esaurita nell’ambizione della fama”

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