E’ lei, unica e indiscutibile. La borsa che vale più dell’oro. Non solo un bene di lusso, non solo un must have per i fashion addicted, non solo un pezzo letteralmente iconico: secondo uno studio condotto da baghunter.com la Birkin di Hermès è, al momento, in assoluto, l’investimento più sicuro e proficuo, meglio che la Borsa di New York. L’agognato accessorio batte addirittura l’oro: mentre il prezioso metallo ha avuto un rendimento annuo dell’1,9 per cento, le borse Birkin sono aumentate in valore di oltre il 14 per cento.
Il successo delle Birkin di Hermès è da riscontrare, innanzitutto, nella sua esclusività: è così difficile da ottenere che la lista d’attesa è lunga anni e il mercato di rivendita, infatti, è in grandissima espansione. Il suo fascino è, inoltre, aumentato dalla storia che si porta dietro: la borsa nasce dal volere del presidente Jean-Louis Dumas, cultore dello stile di Jane Birkin.
I due si sono conosciuti durante un volo ed è stata proprio l’attrice inglese a suggerire che si sarebbe dovuta creare una Kelly (il modello di borsa nato per Grace Kelly) ma più grande e senza chiusura: un modello da lei immaginato e di cui fu abbozzato, proprio durante il viaggio, un disegno su un sacchetto di carta; bozzetto che è diventato, poi, la famosa Birkin di Hermès per la quale oggi, migliaia di persone, farebbero follie.
Basti pensare che, in una delle ultime aste battute, una Birkin è stata venduta per un valore di 223mila dollari. La più cara di sempre? Una Birkin modello Faubourg venduta al prezzo record di 158mila euro: sono stati creati solo 50 esemplari di questo modello, creato nel 2019 esclusivamente per i clienti “vip” della maison.
La it-bag aumenta, ogni anno che passa, il suo valore; eppure rimane in vetta alle top 10 borse più vendute al mondo insieme a Louis Vuitton, Gucci, Dior e Prada registrando aumenti costanti e significativi.
Ecco perché, anche rispetto all’oro (e, come sostiene uno studio, anche rispetto ai titoli dell’indice S&P 500 della Borsa di New York) la Birkin mostra essere il miglior investimento: a differenza di azioni e del metallo prezioso per eccellenza, il suo valore è sempre cresciuto, da quando è stata creata, valore che oltretutto non sente crisi né recessione, caratteristica comune a tutto il settore dell’extra lusso.
Oggi l’iconica borsa, creata nel 1983, dopo quarant’anni, continua a essere l’accessorio più desiderato da tutti.
Il fascino della Birkin è aumentato anche grazie alla sua comparsa in diversi prodotti media che sono diventati, a loro volta, iconici: basti pensare alla sua presenza nella serie particolarmente amata Sex and the City, ma anche nei telefilm Will & Grace e Una mamma per amica.
Poco dopo la consacrazione anche in Gossip Girl e nel terzo capitolo della saga Transformers. Infine, oltre alla televisione, anche la musica ne ha fatto un cavallo di battaglia: tra gli artisti che l’hanno citata troviamo Madonna, Beyoncé e Lil’ Kim. Una delle collezioni di Birkin più famose? Quella posseduta da Victoria Beckham, il cui valore si aggira intorno al milione e mezzo di sterline.
Visto che si parla di icone non poteva che finire nei guardaroba della protagonista di Sex and the City, dove è stato rivelato al mondo ciò che il mondo già conosceva, ovvero: «Se non hai una Birkin, non conti nulla», e non solo nell’upper class newyorkese, ovunque. Così ecco che Samantha, la bionda esperta di pubbliche relazioni del quartetto di eroine della serie tv, l’attrice Kim Cattrall, entra da Hermès a New York per tentare di comprarne una. Il commesso le mostra il modello ambito: rossa, 35 cm di larghezza, costo 4mila dollari di fine anni Novanta (oggi il prezzo oscilla tra i sei e i 100mila euro). Poi aggiunge guardando l’attrice in estasi: «Cinque anni di attesa», e le mostra la lista dove inserire il suo nome. «Ma è una borsa», replica lei. «Non è una borsa, è una Birkin», ribatte lui.
E il mito Birkin ritorna anche nella seconda stagione del sequel della storica serie tv, And Just Like That. In una scena l’attrice Sarita Choudhury, il personaggio di Seema, mentre esce da un lussuoso appartamento dell’up town di New York viene derubata proprio della sua Birkin color arancio.
La borsa Birkin, rispetto alla sorella un po’ più anziana, ovvero il modello Kelly, è da sempre parte dell’immaginario collettivo e pop. Ma di altissimo livello. Ci sono collezioniste illustri come Victoria Beckham (sembra ne abbia almeno un centinaio) o la socialite di Singapore Jamie Chua: ben 200 tra Birkin e Kelly. Ma va annoverata anche la seconda moglie dell’ex ministro malese Najib Razak, la signora Rosmah Mansor. Viene ritenuta, o forse è meglio dire veniva, la più grande collezionista al mondo di Birkin. Sembra che i modelli custoditi fossero ben 273, pari a 13 milioni di dollari. Il tutto scoperto durante il sequestro alla coppia di tre appartamenti a Kuala Lampur.
Il maggior successo del modello Birkin rispetto alla borsa Kelly potrebbe essere ricondotto anche al momento in cui quest’ultima viene alla ribalta, ovvero circa 30 anni prima. Quando «casualmente», Kelly diventa borsa icona. La principessa Grace Kelly in attesa del primo figlio, l’attuale sovrano principe Alberto II, essendo solo all’inizio della gravidanza, per evitare di farlo capire ai fotografi che la seguivano ovunque, si coprì il corpo con una borsa di Hermès. Si trattava di un modello da caccia del 1930, poi reinventato come borsa da donna. Dopo quello scatto paparazzato, la borsa Hermès sino a quel momento appannaggio della clientela luxury, si trasformò in un oggetto del desiderio. Era la fine degli anni Cinquanta, quando venne realizzata l’immagine, e da quel momento si parlò di borsa Kelly. Però solo nel 1977 il modello acquisì ufficialmente tale denominazione.
Ma il segreto di così tanto successo, tanto da rendere le Birkin una vera ossessione sia per donne sia per uomini? Modello estremamente attuale, praticità e possibilità di reinterpretarla di continuo e sempre con materiali pregiati e innovativi, senza poi dimenticare le personalizzazioni. Tutto nasce da un modello porta-sella prodotto da Hermès nel XIX secolo. Viene realizzata in quattro misure: 25×19 cm, 30×23 cm, 35×28 cm e 40×31 cm. E’ fondamentale, altrimenti si rischiano i fulmini dall’Olimpo fashion, portarla sempre aperta. La si può tenere chiusa grazie ai due manici (la Kelly ne ha uno solo nel suo modello originario), posti attorno alla chiusura centrale con lucchetto.
Il modello base richiede 25 ore di lavoro artigianale. Il materiale è un cuoio frutto di una concia interamente vegetale. Coccodrillo, struzzo e pitone sono i materiali utilizzati (sempre più con parsimonia, oppure già acquistati in passato), per le Birkin bag più preziose. Come il caso della Himalaya Birkin di Jennifer Lopez, considerata la più pregiata al mondo e realizzata in coccodrillo del Nilo. Fino ad arrivare alla versione Birkin bag Jumbo, in pelle di coccodrillo marrone, dalle misure dell’originaria borsa ovvero la Haut à Courroies, come il modello sfoggiato con orgoglio da Travis Scott. Anche lo stilista Marc Jacob è ossessionato da questo modello di borsa.
C’è chi è diventato ossessionato dal mondo Birkin, come Michael Tonello, dai più conosciuto come «Il cacciatore di Birkin», non ha fatto altro che comprare Birkin dai privati per rivenderle su eBay, facendo saltare il mercato a causa dell’oscillazione dei prezzi. E se si vuole intraprendere la sua stessa professione basti leggere il suo libro «Bringing home the Birkin», in versione slogan: «Birkin è per sempre». Le puoi sempre “reinventare”, anche riciclare. Lo ha fatto due anni fa nel 2021 il designer statunitense MSCHF: ha acquistato borse Birkin per un ammontare di 122.500 dollari e poi le ha utilizzate per creare un nuovo modello di sandali Birkenstock. Ne è nata una versione ambita dai più, ma sfoggiata da pochi. Tra questi il rapper Future che ha calzato il sandalo subito ribattezzato dai media «Birkinstocks», facendone un caso di stile e cambiamento della società.
A cura di Ivana Petrone
